venerdì 18 aprile 2025

"A chi crede che la vita e la morte siano l’ultimo confine: esistono porte invisibili, oltre cui non vince chi resta né chi se ne va, ma chi osa sfidare l’orizzonte."

 L’analisi della citazione di Oscar Wilde, "Alcuni portano la felicità ovunque vadano. Altri quando se ne vanno", applicata al contesto socio-culturale del Sud Italia, in particolare a un locale della Campania dove l’apparenza, il sospetto e la corruzione dominano, può essere articolata come segue:

### **1. Il dualismo tra presenza e assenza nel contesto campano**  

La citazione di Wilde si presta a interpretare due tipi di figure sociali presenti in Campania:  

- **Chi "porta felicità" con la propria presenza**: figure che incarnano l’apparenza del potere, come notabili locali, politici, o individui legati a sistemi clientelari. La loro "felicità" è superficiale, basata su promesse, favori, o l’illusione di protezione. Tuttavia, questa presenza spesso nasconde corruzione, controllo e un sistema che mantiene lo status quo.  

- **Chi "porta felicità quando se ne va"**: coloro la cui assenza libera la comunità da un peso. Potrebbero essere giudici collusi, amministratori corrotti, o persino figure mafiose il cui allontanamento (fisico o simbolico) permette un respiro di speranza. L’ironia è che la loro partenza è l’unico modo per ripristinare un equilibrio.  

### **2. L’ossessione per l’apparenza e lo sguardo giudicante**  

In un contesto dove "un semplice sguardo può mettere tutto in discussione", il controllo dell’immagine pubblica è vitale.  

- **La maschera della superiorità**: Tutti devono mostrarsi "al di sopra di tutto e tutti", anche se privi di meriti reali. Questo riflette la prima parte della citazione: alcuni "portano felicità" solo perché la loro presenza è performativa, finalizzata a mantenere potere e rispetto.  

- **Lo sguardo come minaccia**: Uno sguardo sbagliato può smascherare ipocrisie o sfidare gerarchie. Chi osa mettere in discussione il sistema (ad esempio, attraverso un’indagine giudiziaria) diventa un bersaglio, ma la sua eventuale rimozione ("quando se ne va") potrebbe simbolicamente "portare felicità" agli oppressi.  

### **3. Corruzione e giustizia: la felicità negata**  

La corruzione endemica, persino nelle camere di giustizia, incarna la seconda parte della citazione.  

- **Chi resta**: Magistrati collusi, politici legati alla criminalità organizzata, o funzionari che perpetuano illegalità. La loro presenza "avvelena" la comunità, privandola di fiducia nelle istituzioni.  

- **Chi se ne va**: L’allontanamento di queste figure (attraverso arresti, dimissioni, o rivolte sociali) diventa un momento di liberazione. Tuttavia, in Campania, questo ciclo spesso si ripete, con nuovi attori che prendono il posto dei vecchi.  

### **4. Metafore sociali e resistenza culturale**  

La citazione di Wilde può essere letta anche come una critica alla resilienza contraddittoria della cultura campana:  

- **Felicità effimera**: La "felicità" portata da alcuni è spesso un’illusione, legata a favori immediati (es. lavoro in nero, scontri di potere), ma insostenibile nel lungo termine.  

- **Felicità nella verità**: Chi lotta contro il sistema (giornalisti, attivisti, cittadini onesti) può apparire inizialmente come un disturbatore, ma la loro perseveranza, o persino la loro assenza forzata (es. minacce, esilio), diventa un simbolo di riscatto.  

### **5. Conclusione: Tra maschera e realtà**  

La Campania, con il suo mix di orgoglio identitario e piaghe sociali, riflette il dualismo di Wilde. La "felicità" è spesso una performance, mentre la vera liberazione arriva solo quando si abbattono le strutture corrotte. Tuttavia, il circolo vizioso dell’apparenza e del potere rende questo processo doloroso e infinito, come uno sguardo che sfida, ma non sempre cambia, il sistema.  

La citazione diventa così un ammonimento: in una terra dove tutto è teatro, la felicità autentica richiede il coraggio di guardare oltre le maschere.



Nessun commento:

Posta un commento

Il nuovo anno non chiede di fare di più, ma di **pensare meglio**, scegliere con più presenza e lasciare spazio a ciò che può davvero nascere.

Aprirsi a una nuova mentalità per affrontare il nuovo anno Non cambiare agenda: cambia sguardo Ogni nuovo anno arriva carico di promesse. Nu...