### **L'ascolto secondo Carl Jung e il suo impatto nel mondo del lavoro tech**
Carl Jung, padre della psicologia analitica, sosteneva che l'ascolto autentico sia un atto di connessione profonda con l’altro, capace di attrarre le persone e creare relazioni significative. Secondo Jung, ascoltare non è solo recepire informazioni, ma **accogliere l’inconscio dell’interlocutore**, entrando in sintonia con le sue emozioni, paure e bisogni nascosti. Questo approccio, se applicato in contesti professionali—soprattutto in grandi aziende tech—può trasformare dinamiche di team, leadership e innovazione.
### **1. Jung e i diversi "stili di ascolto"**
Jung identificava l’ascolto come un processo **attivo e trasformativo**, influenzato dalla personalità dell’ascoltatore. Ad esempio:
- **Ascolto analitico** (tipico dei logici, come molti ingegneri tech): focalizzato sul problem-solving, smonta i problemi in parti razionali.
- **Ascolto empatico** (più comune in leader o HR): si concentra sulle emozioni, creando fiducia.
- **Ascolto riflessivo** (tipico dei creativi): cerca significati più profondi, utile nell’ideazione di prodotti innovativi.
Nelle aziende tech, dove collaborano personalità diverse (sviluppatori, designer, manager), **adattare lo stile di ascolto al contesto** è cruciale. Un project manager che ascolta empaticamente un team stressato previene il burnout; un CTO che ascolta analiticamente accelera il processo decisionale.
### **2. Perché l’ascolto è un superpotere nel corporate**
Nelle grandi aziende tecnologiche (Google, Meta, Microsoft), l’ascolto attivo è un **moltiplicatore di performance**:
- **Innovazione**: Team che si sentono ascoltati osano proporre idee disruptive (es. Google con il "20% time" per progetti personali).
- **Retention**: Secondo uno studio di Salesforce, il 86% dei dipendenti lascia un’azienda se non si sente ascoltato.
- **Agilità**: In metodologie come lo **scrum** o il **design thinking**, l’ascolto continuo degli stakeholder è alla base dell’iterazione rapida.
Esempio concreto: A Spotify, i "Chapter Lead" dedicano il 30% del tempo ad ascoltare i bisogni dei developer per rimuovere ostacoli operativi.
### **3. Sfide nell’ascolto in ambienti tech**
- **Information overload**: In meeting virtuali o su Slack, l’ascolto diventa frammentario.
- **Bias cognitivi**: In contesti iper-competitivi, si tende ad ascoltare solo chi è percepito come "esperto".
- **Distanza emotiva**: In team remoti, mancano segnali non verbali (tono di voce, gesti), vitali per un ascolto jungiano.
**Soluzioni**:
- **Pratiche di mindfulness**: Microsoft ha introdotto training di "ascolto consapevole" per migliorare la presenza mentale.
- **Feedback strutturati**: Amazon usa il meccanismo del "narrativo" (6 pagine di documenti letti in silenzio prima dei meeting) per evitare interruzioni premature. ## **4. Come applicare Jung nel quotidiano (anche in ufficio)**
- **Ascolto senza giudizio**: In 1:1, usare tecniche come il **reflecting** ("Mi stai dicendo che...") per confermare di aver compreso.
- **Silenzi strategici**: Lasciare spazio all’interlocutore, come fa Satya Nadella (CEO Microsoft) per incoraggiare introversi.
- **Domande archetipiche**: Chiedere "Cosa ti blocca?" invece di "Perché non hai fatto X?" attiva un dialogo costruttivo, non difensivo.
### **5. Case study: Apple e l’ascolto del cliente (e dei dipendenti)**
Steve Jobs era noto per la sua attenzione ossessiva all’ascolto **delle esigenze inconsce degli utenti** (principio jungiano). Oggi, Apple utilizza feedback interni tramite piattaforme come **Loop** per coinvolgere i dipendenti nelle decisioni aziendali, riducendo il turnover del 25% in 3 anni.
### **Conclusione**
L’ascolto, nella visione di Jung, non è una soft skill secondaria, ma un **atto strategico** che costruisce fiducia, accelera l’innovazione e trasforma la cultura aziendale. In un’epoca in cui il tech vive crisi di burnout e "quiet quitting", leader e team che sanno ascoltare—non solo con le orecchie, ma con l’inconscio—diventeranno i protagonisti del futuro del lavoro.
**Azioni concrete**:
- Integrare training di ascolto attivo nei programmi di leadership.
- Usare tool come Loom o Miro per catturare feedback visivi/asincroni.
- Premiare i manager che dimostrano "ascolto empatico" nelle valutazioni 360°.
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