Ecco una storia intitolata **"Il Filo di Perle"**:
**Capitolo 1: Gli Ultimi Raggi del Tramonto**
Clara e Marco vivevano in una casa di mattoni rossi ai margini di una città che il progresso aveva dimenticato. Venticinque anni di matrimonio, segnati più dalle rughe delle risate che dal tempo. Lui, ex insegnante di storia, ora ridotto a un letto d’ospedale domestico da una sclerosi laterale amiotrofica. Lei, ex bibliotecaria, venduta a badante a tempo pieno. L’unico lusso rimasto era una collana di perle artificiali che Marco le aveva regalato il giorno del loro fidanzamento, quando due spiccioli e un tramonto bastavano a promettere l’eternità.
**Capitolo 2: Lo Sconosciuto con la Valigia di Cartone**
Alessandro arrivò un martedì piovoso, presentandosi come assistente sociale. "Il comune mi manda per sostegno psicologico", mentì, mostrando un tesserino contraffatto. Parlava di sussidi inesistenti e di cliniche specializzate al Nord. A Clara, che da mesi ascoltava il respiro di Marco sincronizzarsi al ticchettio della flebo, quelle parole suonarono come un’orchestra dopo un silenzio troppo lungo.
**Capitolo 3: La Danza delle Ceneri**
In tre mesi, Alessandro svuotò la casa. "Vendiamo tutto e usiamo i soldi per curarlo altrove", insisteva, mentre imballava l’argenteria dei suoceri e i quadri ereditati. Clara firmò senza leggere, ipnotizzata dalla speranza di vedere Marco ridere ancora. Quando lui spirò tra le sue braccia la vigilia di Natale, nella stanza ormai spoglia, il truffatore aveva già incassato l’ultimo assegno.
**Capitolo 4: La Notte delle Ombre Lunghe**
La verità esplose con una lettera del comune: nessun sussidio, nessun Alessandro iscritto all’albo. Clara vagò per la casa vuota, stringendo la collana. Ogni perla era un ricordo: la prima volta che Marco l’aveva chiamata "moglie", le notti a raccontarsi fiabe per non sentire la fame, la promessa di invecchiare insieme. Quando i gioielli veri erano finiti al mercato nero, solo quelle perle finte erano rimaste, perché "nessuno le avrebbe volute".
**Epilogo: Il Peso delle Cose Leggere**
La trovarono all’alba, distesa sul letto che aveva condiviso per decenni. Le perle, trasformate in un cappio fragile, erano l’unica cosa che non si era portata via. Alessandro fu arrestato due mesi dopo, grazie alle transazioni tracciabili di un orologio d’oro. In tribunale, il giudice lesse la lettera trovata in tasca a Clara:
*"Marco, ho barattato il nostro passato per un futuro che non esisteva. Perdonami se torno da te con le tasche vuote, ma almeno ho salvato le perle."*
**Note sulla struttura**:
1. **Simbolismo**: La collana rappresenta l’amore autentico, che sopravvive alla povertà ma non all’inganno.
2. **Arco del personaggio**: Clara passa dalla devozione alla disperazione, mentre Alessandro incarna l’opportunismo che prospera nelle crepe del sistema.
3. **Giustizia poetica**: L’arresto del truffatore avviene grazie a un oggetto materiale (l’orologio), contrapposto alla collana senza valore monetario ma carica di significato.
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