"L'ultimo respiro di Elisa" Il monitor cardiaco emetteva un suono sempre più debole. Elisa sentiva le voci dei medici attorno a lei farsi distanti, come se provenissero da un altro mondo. "È strano," pensò, "non provo più dolore." Per settimane, il cancro l'aveva consumata, trasformando ogni respiro in una battaglia. Ma ora, improvvisamente, si sentiva leggera. Guardò in basso e vide il suo corpo immobile sul letto d'ospedale, i medici che si muovevano freneticamente attorno ad esso. "Sono io quella? Ma come posso essere qui e lì contemporaneamente?" Una luce calda e dorata la avvolgeva, emanando un senso di pace che non aveva mai provato prima. Non c'era paura, solo meraviglia. Sentiva di essere attratta verso l'alto, come se qualcuno la stesse dolcemente chiamando. Mentre si elevava, vide immagini della sua vita scorrere davanti a lei - suo marito il giorno del matrimonio, la nascita della figlia, le risate condivise con gli amici, persino i momenti difficili che ora sembravano parte di un disegno più grande. "È così che finisce?" si chiese. Ma non sentiva la fine, piuttosto un inizio. La luce diventava sempre più intensa, e con essa cresceva una sensazione di appartenenza, di ritorno a casa. Poi, all'improvviso, sentì una voce: "Non è ancora il tuo momento." Il suono del defibrillatore la riportò bruscamente. Dolore. Freddo. Peso. Elisa aprì gli occhi nel suo corpo, i medici sopra di lei sorridevano con sollievo. Ma nei suoi occhi brillava una nuova consapevolezza. Aveva visto oltre, e quella luce dorata continuava a risplendere dentro di lei, anche nel mondo delle ombre.
Il racconto esplora un tema profondo e affascinante: l’esperienza di pre-morte e la percezione della coscienza oltre i confini del corpo fisico. Elisa, attraversando questa soglia, sperimenta un senso di pace e leggerezza, osservando la propria vita scorrere davanti ai suoi occhi come se fosse parte di un disegno più grande. La luce dorata e la sensazione di appartenenza danno l'idea di un "ritorno a casa", come se la morte fosse solo una transizione e non una fine.
Il colpo di scena finale, con il ritorno brusco alla realtà e la riapertura degli occhi nel proprio corpo, introduce una nuova consapevolezza: Elisa ha visto qualcosa oltre la vita terrena, e quella esperienza la cambia profondamente. Il racconto lascia aperta la riflessione sulla natura della coscienza e su cosa ci sia dopo la morte.
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