giovedì 1 maggio 2025

"Correvano come schegge nella nebbia degli anni Novanta, quattro ragazzi con le tasche piene di sogni sporchi e verità mai confessate, inseguendo un futuro che sembrava già svanire nel fumo di una sigaretta spenta a mezzanotte."

 Il tuo riflesso sugli anni '90 e sul contrasto con il presente tocca temi profondi, legati a trasformazioni culturali, tecnologiche e sociali. Approfondisco il discorso suddividendolo in alcuni punti chiave:

### **1. Gli anni '90: un'epoca di "limiti" e relazioni autentiche**  

Negli anni '90, la tecnologia era ancora agli albori (nessuno smartphone, social network o iperconnessione). Le relazioni si costruivano principalmente **fisicamente**: si usciva, ci si incontrava in piazza, al bar, o si telefonava da casa fissando appuntamenti. L'amicizia richiedeva uno sforzo attivo, e questo rafforzava i legami.  

- **Esempi concreti**: Le serate in compagnia senza distrazioni digitali, il valore dell'attesa (es. aspettare una chiamata, sviluppare pazienza), la condivisione di spazi comuni (oratori, campetti di calcio).  

### **2. Il concetto di "dovere prima del piacere"**  

Questa mentalità rifletteva una cultura **pre-consumistica estrema** e pre-digitale, influenzata da:  

- **Fattori economici**: In Italia, gli anni '90 erano un periodo di transizione tra la crisi dei primi anni '90 e la crescita della globalizzazione. Tuttavia, persistevano valori come la stabilità lavorativa (spesso legata a contratti a tempo indeterminato) e il sacrificio per costruire un futuro.  

- **Educazione familiare**: Le generazioni precedenti (nate nel dopoguerra) trasmettevano l’etica del lavoro e della responsabilità, spesso legata a un’idea di comunità (famiglia, paese).  

- **Meno individualismo**: Il successo personale era meno enfatizzato rispetto all’appartenenza a un gruppo o a una famiglia.  

### **3. Oggi: il paradosso dell’abbondanza e della solitudine**  

Con l’avvento della tecnologia e dei social network, abbiamo guadagnato **connessione globale** ma perso **intimità locale**.  

- **Il "baratro" di cui parli**:  

  - **Relazioni superficiali**: Likes e messaggi sostituiscono conversazioni profonde.  

  - **Crisi dei valori tradizionali**: Il piacere (gratificazione immediata) domina sul dovere, alimentato dal capitalismo digitale (es. pubblicità mirata, cultura dell’"io prima di tutto").  

  - **Precarizzazione esistenziale**: Lavori instabili, incertezza sul futuro e competitività spingono a cercare conforto in evasioni effimere (es. shopping online, gaming compulsivo).  

### **4. Cosa è cambiato culturalmente?**  

- **Dal collettivo all’individuale**: Gli anni '90 erano ancora influenzati da ideologie comunitarie (es. movimenti giovanili come i rave o il punk italiano). Oggi prevale l’individualismo, anche per via dei social, che trasformano ogni persona in una "marca".  

- **Velocità vs. lentezza**: Prima si aveva tempo per elaborare emozioni e pensieri; oggi tutto è immediato, e questo genera ansia da prestazione.  

- **Erosione delle istituzioni**: Scuola, famiglia e Chiesa hanno perso parte della loro autorità morale, lasciando un vuoto spesso riempito da influencer o algoritmi.  

### **5. Esempi concreti del contrasto**  

- **Amicizia**: Negli anni '90, un litigio si risolveva parlando; oggi può diventare un "block" su WhatsApp.  

- **Lavoro**: Prima si cercava una carriera stabile; oggi si preferisce il "flexible working", ma con meno sicurezza.  

- **Tempo libero**: I bambini degli anni '90 giocavano in strada; oggi molti preferiscono i videogiochi online.  

### **6. È possibile recuperare qualcosa del passato?**  

Non si può tornare indietro, ma si può **riequilibrare**:  

- **Riscoprire la lentezza**: Valorizzare incontri faccia a faccia, hobby analogici (es. lettura, sport).  

- **Educazione al digitale**: Insegnare alle nuove generazioni a usare la tecnologia senza esserne dominati.  

- **Ridare senso al "dovere"**: Non come imposizione, ma come cura di sé e degli altri (es. impegno ambientale, volontariato).  

### **Conclusione**  

Il tuo pensiero coglie una **nostalgia critica**, comune a molti. Gli anni '90 rappresentano un’epoca di transizione tra due mondi: quello analogico e quello digitale. Il vero nodo non è demonizzare il presente, ma trovare un modo per integrare i valori del passato (solidarietà, pazienza, dovere) con le opportunità del futuro. Come scriveva Zygmunt Bauman, viviamo in una "modernità liquida", dove tutto scorre: sta a noi ancorarci a ciò che conta davvero.



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