sabato 10 maggio 2025

"La vita è il gioco della Consapevolezza: ogni forma è un suo riflesso, ogni istante un battito della sua infinita presenza."

 L'affermazione "La vita non è una cosa - è la Consapevolezza che appare come 'ogni cosa'" invita a un'esplorazione profonda della natura della realtà, del sé e dell'esperienza. Ecco un'analisi strutturata:

### 1. **Decostruzione del Concetto**  

   - **La vita come non-cosa**:  

     La vita non è un oggetto separato, né un processo fisico riducibile a elementi materiali. È un errore concettuale identificarla con forme, pensieri o fenomeni transitori.  

   - **Consapevolezza come Fondamento**:  

     La "Consapevolezza" (con la C maiuscola) non è la mente individuale, ma il substrato universale e non-duale da cui emerge ogni esperienza. È simile al *Brahman* nell'Advaita Vedanta o al *Dharmadhatu* nel Buddhismo Mahayana.  

### 2. **Radici Filosofiche**  

   - **Non-dualità (Advaita Vedanta)**:  

     "Tat Tvam Asi" ("Tu sei Quello") sottolinea l'identità tra l'individuo e l'Assoluto. Il mondo fenomenico (*Maya*) è un'illusione proiettata dalla Consapevolezza.  

   - **Idealismo e Fenomenologia**:  

     Filosofi come Berkeley o Husserl hanno esplorato l'idea che la realtà sia un costrutto della coscienza. Anche la fisica quantistica moderna (ad esempio, Hoffman) suggerisce che la percezione sia un'interfaccia, non la realtà ultima.  

   - **Buddhismo e Vuoto (Śūnyatā)**:  

     Tutti i fenomeni sono privi di esistenza intrinseca, emergendo interdipendenti dalla natura vuota della mente.  

### 3. **Implicazioni per il Sé e la Realtà**  

   - **Dissoluzione del dualismo**:  

     La separazione tra "io" e "mondo" crolla. Come le onde sono inseparabili dall'oceano, gli oggetti sono inseparabili dalla Consapevolezza.  

   - **Il ruolo della mente**:  

     La mente concettualizza, etichetta e frammenta l'unità in "cose", creando l'illusione della separazione. La realtà ultima è *pre-concettuale*.  

   - **Tempo e Spazio come Proiezioni**:  

     Il tempo lineare e lo spazio tridimensionale sono narrative della mente, non attributi della Consapevolezza, che è atemporale e onnipresente.  

### 4. **Conseguenze Pratiche**  

   - **Liberazione dalla Sofferenza**:  

     Identificarsi con la Consapevolezza (anziché con il corpo o la mente) dissolve l'attaccamento alla transitorietà, fonte di dolore.  

   - **Etica e Compassione**:  

     Vedere sé stessi nell'"altro" genera compassione spontanea. L'azione nasce dall'unità, non dalla separazione.  

   - **Vivere nell'Assoluto e nel Relativo**:  

     Pur riconoscendo la natura illusoria del mondo, si partecipa al gioco (*Lila*) dell'esistenza con distacco e grazia.  

### 5. **Obiezioni e Risposte**  

   - **"È nihilismo?"**:  

     No: la non-dualità non nega il relativo, ma ne rivela la natura dipendente. Il mondo è reale, ma non *assolutamente* reale.  

   - **"Come spieghi il male?"**:  

     Il "male" è un giudizio della mente. Nella Consapevolezza, tutto è perfetto nel suo fluire, incluso ciò che la mente resiste.  

   - **"Prove scientifiche?"**:  

     La scienza studia il relativo. L'Assoluto è sperimentabile solo attraverso l'introspezione diretta (es. meditazione, *auto-inchiesta*).  

### 6. **Percorso di Realizzazione**  

   - **Auto-inchiesta (Ramana Maharshi)**:  

     Chiedersi "Chi sono io?" dissolve l'identificazione con il corpo-mente, rivelandosi come pura Presenza.  

   - **Meditazione senza oggetto**:  

     Osservare il silenzio dietro i pensieri, riconoscendosi come lo spazio in cui tutto appare.  

   - **Vivere nel Momento Presente**:  

     L'unico "luogo" in cui la Consapevolezza si manifesta senza veli.  

### Conclusione  

La vita è un gioco di luci e ombre proiettato sullo schermo della Consapevolezza. Realizzare questo significa passare dall'essere un personaggio nella storia a essere lo schermo stesso: immutabile, illimitato, e già libero. Come scrisse Nisargadatta Maharaj: *"Non sei ciò che pensi di essere. Sei ciò che è."*



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