giovedì 15 maggio 2025

"Vivere distratti dalle infinite inezie del mondo, dimenticando l'abbondanza della creatività umana, è rinunciare alla propria natura: creare, oggi più che mai, è un atto rivoluzionario." *(ispirato a Pasolini e alla critica dell’alienazione moderna)*.

 Il concetto espresso solleva una riflessione profonda sul contrasto tra il semplice "esistere" e il "vivere consapevolmente", toccando temi come l'alienazione moderna, la perdita di creatività e la distrazione indotta da dinamiche sociali superficiali. Approfondiamo questo tema stratificato, analizzandone le cause, le implicazioni e le possibili vie di trasformazione.

### **1. L’esistenza automatica: sopravvivere senza vivere**

La critica sottintesa è alla **società del consumo e della produttività**, dove molti individui cadono in una routine meccanica, guidata da bisogni artificiali (social media, acquisti compulsivi, status symbol) o da pressioni sistemiche (lavoro precario, iperconnessione).  

- **Perché accade?**  

  - **Capitalismo e alienazione**: Marx ed Erich Fromm hanno sottolineato come il sistema capitalistico riduca l'essere umano a "strumento di produzione", alienandolo dalla sua essenza creativa. Oggi, la logica del mercato invade anche la sfera emotiva (es. "personal branding"), trasformando le relazioni e il tempo libero in merci.  

  - **Tecnologia e distrazione**: La rivoluzione digitale, pur offrendo strumenti creativi, spesso frammenta l’attenzione in un flusso infinito di stimoli vuoti (notifiche, like, contenuti virali), sostituendo la profondità con la velocità.  

  - **Educazione standardizzata**: Scuole e università privilegiano competenze tecniche e conformità, trascurando il pensiero critico e l’immaginazione. Ken Robinson, nel saggio *"The Element"*, denuncia come il sistema educhi le persone "fuori" dalla loro creatività naturale.

### **2. La dimenticanza dell’abbondanza: creatività e potenziale inespresso**

L’"abbondanza" non è solo materiale, ma riguarda la ricchezza interiore: capacità di meravigliarsi, creare, connettersi agli altri e alla natura.  

- **Creatività come atto rivoluzionario**:  

  - Per Albert Camus, la creatività è una forma di rivolta contro l’assurdo dell’esistenza. Creare arte, idee o soluzioni innovative è un modo per affermare la propria libertà e significato.  

  - **Esempi concreti**: Movimenti come il *maker culture* o l’*arte di strada* dimostrano come la creatività possa fiorire anche in contesti marginali, sfidando logiche di profitto.  

- **Abbandono dello "spirito del dono"**: Le società premoderne erano spesso fondate sulla reciprocità e sulla condivisione (es. potlatch indigeno). Oggi, l’individualismo competitivo soffoca questo istinto, impoverendo le relazioni umane.

### **3. Implicazioni esistenziali e sociali**

- **Crisi di senso**: Senza creatività, la vita diventa una sequenza di atti ripetitivi, portando a fenomeni come il *burnout* o la depressione, definiti da Byung-Chul Han come "stanchezza dell’io performante".  

- **Omologazione culturale**: La standardizzazione dei desideri (es. influencer che promuovono gli stessi stili di vita) riduce la diversità espressiva, rendendo le società più fragili e meno innovative.  

- **Sostenibilità**: L’ossessione per il consumo danneggia l’ambiente. Una riconnessione alla creatività potrebbe favorire economie circolari e modelli collaborativi (es. *design sostenibile*, *urban gardening*).

### **4. Vie di risveglio: come riconquistare l’abbondanza**

- **Pratiche individuali**:  

  - **Mindfulness e slow living**: Coltivare la presenza mentale per riconoscere ciò che è autenticamente importante.  

  - **Esercizi creativi quotidiani**: Scrivere, disegnare, o anche cucinare con attenzione possono diventare atti di resistenza alla meccanicità.  

- **Trasformazioni sistemiche**:  

  - **Educazione olistica**: Integrare arte, filosofia e ecologia nei programmi scolastici, come propone Vandana Shiva.  

  - **Economie rigenerative**: Modelli come la *doughnut economics* di Kate Raworth, che bilanciano bisogni umani e limiti planetari.  

  - **Spazi comunitari**: Biblioteche degli oggetti, fablab e centri culturali come luoghi di scambio creativo non mercificato.

### **5. Filosofia e prospettive**

- **Esistenzialismo vs. nichilismo**: Sartre direbbe che siamo "condannati a essere liberi": anche in un mondo distratto, possiamo scegliere di agire con autenticità.  

- **Ecologia profonda**: Arne Næss invitava a vedere l’abbondanza non come accumulo, ma come armonia con il vivente, dove la creatività umana si fonde con i cicli naturali.  

- **Utopia concreta**: Ernst Bloch parlava di "principio speranza", ovvero la capacità di immaginare futuri alternativi come atto politico creativo.

### **Conclusione: L’arte di vivere come atto sovversivo**

Riscoprire l’abbondanza creativa non è un lusso, ma una necessità esistenziale e collettiva. Richiede sia un lavoro interiore (disintossicarsi dalle logiche del consumo) sia un impegno politico per costruire sistemi che valorizzino l’umano oltre l’economico. Come scriveva Pasolini, "essere è rivoluzionario": in un mondo che ci spinge a sopravvivere, scegliere di vivere con creatività è un atto di ribellione poetica.



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