giovedì 24 luglio 2025

«La felicità è un faro lontano che illumina il cuore, ma ogni passo verso di lei è una salita ripida che mette alla prova le nostre forze e rivela la nostra vera luce.»

 

«La felicità è un affare interno»: la visione di Will Smith spiegata (e ingrandita) per Gazzetta Quantica – Passeggia con noi


1. Dal set di “The Pursuit of Happyness” alla vita reale

Will Smith non parla di felicità in astratto: la lega alla responsabilità personale. In un celebre video motivazionale ribadisce che “fault and responsibility do not go together” – colpa e responsabilità non sono la stessa cosa: la colpa può essere esterna, ma la responsabilità di risollevarsi è solo nostra. (YouTube)


2. “Il cuore, la vita, la gioia: roba tua, non degli altri”

Intervistato da Oprah, Smith chiarisce che nessun partner può “riempire il tuo buco”: ognuno è incaricato di curare la propria serenità per poi incontrare l’altro “in libertà” (Business Insider). L’equazione è semplice ma rivoluzionaria:

Felicità = Funzione (personale) – Dipendenza (esterna)

Niente “salvatori” esterni, dunque, né nei rapporti amorosi né nella carriera.


3. Pace > Piacere: la definizione contro‑intuitiva

In uno dei suoi dialoghi più “crudi”, Smith distingue la pace dal semplice accumulo di stimoli: “Happiness is peace, not pleasure… Sono in estasi nella pace della mia vita” (Ambrosia For Heads). Il paradosso: le vette di piacere agitano la mente; lo stato di needlessness – il non aver bisogno – la quieta.


4. Quando i milioni non bastano (e la fisica gli dà ragione)

Superati i 50 anni, l’attore racconta di aver capito che “nessuna somma di denaro può renderti felice” (People). Qui scatta l’analogia “quantica”:

Meccanica quantistica Psicologia di Smith
L’osservatore collassa la funzione d’onda. L’individuo collassa le possibilità di felicità scegliendo dove posare l’attenzione.
L’energia di punto zero è sempre presente. Esiste un “baseline” di benessere interno, indipendente da condizioni esterne.
Entanglement = correlazione istantanea senza scambio di segnali. Relazioni sane nascono quando due persone complete si collegano senza bisogno di “completarsi”.

5. Toolbox operativo: quattro passi “alla Will”

  1. Diario di responsabilità

    • Ogni sera, annota un evento spiacevole e una singola azione (piccola!) per migliorarlo.

  2. Digiuno da stimoli (24 ore senza social/media junk)

    • Riduci il “rumore di piacere” e nota il rimbalzo di quiete interna.

  3. Mindfulness a bassa soglia

    • 3 respiri consapevoli prima di reagire: collassi l’“onda emotiva” in un’opzione più lucida.

  4. Budget di generosità

    • Destina tempo o denaro a un gesto utile a terzi: “Niente soddisfa come essere utili” ricorda Smith (Ambrosia For Heads).


6. Perché funziona (in termini neuroscientifici)

  • Locus of control interno: prendersi la responsabilità aumenta dopamina regolata, non “a getto” come lo shopping.

  • Circuito della salienza: staccando da piaceri intensi, resettiamo la soglia di gratificazione.

  • Neuroplasticità prosociale: gli atti di servizio attivano l’insula anteriore, collegata a empatia e benessere duraturo.


7. Take‑home per i lettori di Gazzetta Quantica

La “teoria” di Will Smith è in realtà un protocollo di decoerenza emotiva: togliere il rumore esterno finché resta l’energia di fondo, la pace. Colmare dall’esterno è inflazione energetica: breve, instabile, costosa.

Sfida finale: per una settimana, applica uno solo dei passi del toolbox e annota variazioni di stato d’animo. Se vuoi, condividi i dati con noi: li useremo per un prossimo articolo sul “collasso quantico del benessere”.

La felicità non va trovata: va creata affidandosi a sé stessi.” – Will Smith

Buona passeggiata interiore e… quantica! 🌀



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