venerdì 8 agosto 2025

**Ogni clic ha un’ombra: ridurla con scelte digitali sobrie e mente presente significa fare luce sul futuro del pianeta.**

 Perfetto: inauguriamo Schermo Verde con il primo tema “madre” —

Quanto pesa un clic? Il costo nascosto del digitale (e come ridurlo)

Perché parlarne

Ogni gesto digitale — un messaggio, una ricerca, una foto nel cloud — attiva server, reti, raffreddamento e hardware fisico. Il risultato è consumo di elettricità (quindi CO₂ se la rete non è 100% rinnovabile) e pressione su risorse materiali (chip, terre rare, acqua per cooling). Non è allarmismo: capire dove sta il peso ci permette di tagliarlo senza rinunciare al valore del digitale.

La torta dell’energia digitale (2024–2030)

  • Data center oggi: ~415 TWh l’anno, circa l’1,5% dell’elettricità mondiale. La quota è piccola ma cresce molto più in fretta del resto dei consumi elettrici. (IEA)

  • Trend al 2030: la domanda elettrica dei data center può più che raddoppiare verso ~945 TWh (≈ i consumi elettrici odierni del Giappone). Driver principale: l’AI. (IEA)

  • Entro il 2026: IEA stimava già un possibile raddoppio dei consumi combinati di data center/AI/crypto. (IEA)

  • Dove pesa di più: impatti locali su reti e pianificazione (cluster regionali, colli di bottiglia). Per questo l’IEA ha lanciato un Energy & AI Observatory per monitorare l’andamento. (IEA)

Morale: non è “un clic distrugge il pianeta”, è “miliardi di clic sommati, con nuovi carichi AI, spostano reti e mix energetico”.

Falsi miti (e verità utili)

  • “Un’ora di streaming è sempre catastrofica” → Dipende da bitrate, efficienza delle reti, cache locali e mix elettrico del luogo. Gli ordini di grandezza cambiano molto.

  • Efficienza migliora, ma la domanda cresce ancora più veloce (effetto rimbalzo): per questo servono sia tecnologie sobrie sia scelte d’uso. (IEA)

Dove si concentra l’impatto (spiegato semplice)

  1. Data center → server + raffreddamento. L’AI aggiunge acceleratori ad alta densità di potenza. (IEA)

  2. Reti di trasmissione → meno impattanti per GB rispetto ai server, ma contano quando moltiplichi per miliardi di ore.

  3. Dispositivi → l’energia d’uso spesso è bassa, ma il “peso nascosto” è nella produzione (embodied). Prolungare la vita di uno smartphone o laptop batte quasi tutto.

L’effetto AI, senza hype

  • Acceleratori (GPU/TPU) spingono il consumo in training e inferenza. L’IEA stima che l’AI guidi una grossa fetta della crescita fino al 2030. (IEA)

  • Contromisure: data center più efficienti, accordi PPA per rinnovabili, scheduling “carbon-aware”, modelli più piccoli/specializzati quando possibile. (IEA)

Cosa puoi fare oggi (impatto reale, zero fronzoli)

Per persone

  • Riduci i GB inutili: disattiva auto-upload in 4K, elimina duplicati, invia link invece di allegati pesanti.

  • Streaming furbo: sceglie la qualità adatta allo schermo (HD su smartphone spesso è overkill); scarica offline su Wi-Fi efficiente.

  • Email & chat sobrie: niente allegati mostruosi per “ok grazie”; usa strumenti condivisi.

  • Vita lunga ai device: custodia+pellicola, batteria tra 20–80%, pulizia storage, riparazioni prima di comprare.

  • Routine mente-prima-di-schermo: 2 blocchi “deep work” senza notifiche, do-not-disturb per fasce orarie, 24h off settimanali.

Per team/aziende

  • Policy file & riunioni: videoriunioni a 720p quando basta, registrazioni solo quando servono, default a documenti leggeri.

  • Cloud “sobrio”: lifecycle policies che archiviano/auto-cancellano log e snapshot; formati compressi; CDN ben configurata.

  • Carbon-aware: pianifica backup e batch notturni quando la rete è più verde; chiedi ai provider mappe di mix energetico locale. (IEA)

Strumenti pratici che posso preparare per “Schermo Verde”

  • Checklist “Dieta Digitale in 7 giorni” (stampabile).

  • Template di policy aziendale (meeting, storage, versioning, retention).

  • Mini-calcolatore: stima della CO₂ mensile in base ai tuoi GB (con assunti trasparenti e fonti IEA). (IEA)

KPI per misurare se stai davvero cambiando

  • GB/mese per persona o per team (↓ = bene).

  • Longevità media dei device (anni) e tasso di riparazione.

  • Ore di notifiche attive vs fasce do-not-disturb.

  • % job schedulati in fasce “verdi” e PPA rinnovabili sottoscritti (per aziende).




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