Stendersi o sedersi, ovunque nel mondo: la “parentesi” che accelera la guarigione
Apriamo davvero una parentesi mondiale: fermarsi. Che tu sia in aeroporto, in un parco cittadino, in una sala d’attesa o sul pavimento del soggiorno, stendersi o sedersi con intenzione è un gesto minimo che cambia la qualità del corpo e della mente. E sì, può favorire i processi di guarigione (non sostituisce cure mediche, ma le sostiene).
Perché funziona (in parole semplici)
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Sistema nervoso: fermarti in posizione sicura sposta l’equilibrio verso il parasimpatico (riposo e riparazione). Risultato: respiro più profondo, battito che si regola, tensione che scende.
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Propriocezione & sicurezza: sentire il contatto con una superficie (schiena o piedi) dà al cervello un segnale di “sono sostenuto”. Meno allerta = più risorse per recupero e focus.
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Dolore e tono muscolare: anche 2–5 minuti riducono la contrazione di “fondo” di collo, spalle e zona lombare, migliorando la percezione del dolore.
Stendersi o sedersi? Scegli in base al contesto
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Stendersi: ideale se puoi farlo senza imbarazzo o rischi igienici. Decomprime la colonna, allunga psoas e apre il respiro. Versione express: supino, ginocchia piegate, piedi a terra, mani su pancia e torace.
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Sedersi: perfetto “ovunque”. Schiena appoggiata, piedi bene a terra, mani morbide sulle cosce. Evita di incrociare le gambe, allenta la mandibola.
Tre micro-rituali (2 minuti ciascuno)
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Respiro 4-6
Inspira dal naso 4”, espira 6” (lunga e silenziosa). Ripeti per 2 minuti. È un reset dolce per il nervo vago. -
Scansione 5-4-3-2-1 (grounding sensoriale)
5 cose che vedi, 4 che senti col tatto, 3 suoni, 2 odori, 1 gusto/ricordo piacevole. Riporta il cervello nel qui-e-ora. -
Sguardo periferico + sospiro fisiologico
Ammorbidisci lo sguardo “a 180°”, poi fai un doppio inspiro breve (sniff + sniff) e un lungo sospiro. Ripeti 4–6 volte: scioglie l’iper-allerta.
Protocollo S.E.D.E.R.S.I. (facile da ricordare)
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Scegli un posto sicuro.
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Espira lungo.
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Decontrai la mandibola.
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Espandi lo sguardo (periferico).
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Radica piedi o schiena sul supporto.
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Senti il sostegno per 90–120 secondi.
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Imposta un’intenzione breve: “Mi do tempo e spazio.”
5 scenari reali
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Aeroporto: seduta con schiena appoggiata al muro; 4-6 per 2’.
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Ufficio: sedia stabile, piedi nudi a terra se puoi; 5-4-3-2-1.
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Parco: panca o prato (telo); supino ginocchia piegate + 4 cicli sospiro fisiologico.
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Treno/metro: appoggia le scapole al sedile, micro-rilasci della mandibola a ritmo di espiri.
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Casa: 3×2’ distribuiti nella giornata (mattino/pranzo/sera).
“Guarigione” intesa bene
Parliamo di ambiente interno favorevole: meno cortisolo, più qualità del sonno, migliore digestione, muscoli che smettono di “tenere”. È il terreno su cui terapie, allenamento e creatività attecchiscono meglio. Se hai condizioni cliniche, chiedi sempre al tuo medico: questo è un alleato, non una terapia.
Call to action: prova adesso 120 secondi. Siediti (o stenditi), fai 10 cicli 4-6, lascia scendere le spalle. Nota un singolo cambiamento (respiro, calore, quiete). Questa è la tua parentesi mondiale: tascabile, gratuita, ovunque.
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