### Quando un ballerino guarda i piedi, inciampa: la trappola dell’eccessiva autoconsapevolezza
C’è un momento, in ogni performance, in cui la magia può spezzarsi. Non per un errore tecnico, ma per un eccesso di pensiero. Immagina un ballerino sul palco: il corpo è uno strumento perfetto, allenato per migliaia di ore, ogni muscolo conosce la coreografia meglio della mente cosciente. Il flusso della musica lo guida, il suo movimento è presenza pura, è arte.
Poi, accade. Un dubbio. Un lampo di domanda: "Sto eseguendo bene quel passo? Come appaio? Mi sto muovendo correttamente?".
In quell’istante, lo sguardo si rivolge verso l’interno. Il mondo esterno – il pubblico, la musica, lo spazio – sfuma. Il suo focus si restringe come un mirino sui propri piedi. E inevitabilmente, l’inciampo.
Questo non è un fallimento della tecnica, ma un cortocircuito della fiducia. È il momento in cui la **consapevolezza di sé si trasforma in automonitoraggio paralizzante**.
####La Differenza tra Vedere e Giudicare
Esiste una profonda differenza tra essere consapevoli e essere autocoscienti.
* **L’autoconsapevolezza sana** è come un cielo vasto: osserva tutto, senza tensioni, senza giudizio. È una presenza tranquilla che nota ciò che accade, dentro e fuori, e permette all’azione di fluire.
* **L’automonitoraggio ossessivo** è invece uno specchio distorto. Analizza, giudica, confronta, critica. È la voce che sussurra "non sei abbastanza" nel momento in cui dovresti semplicemente *essere*
Quando il ballerino guarda i propri piedi, non li sta semplicemente vedendo; li sta **giudicando**. Sta cercando una conferma esterna (anche se da sé stesso) in un processo che dovrebbe essere completamente interno e intuitivo. L’attendibilità del suo corpo svanisce perché la presenza viene sostituita dall’analisi.
#### La Fiducia Abita nello Spazio, non nel Rimuginio
La vera fiducia non nasce dal controllo maniacale di ogni dettaglio. Quello è ansia travesta da precisione.
La fiducia autentica sorge quando smettiamo di guardarci vivere e iniziamo semplicemente a vivere. È il risultato di una **consapevolezza spaziosa** che:
* **Vede senza giudicare:** Nota l’errore senza farne un dramma.
* **Agisce senza esitazione:** Affida il movimento all’istinto coltivato con la pratica.
* **Realizza che la consapevolezza è il cielo, non lo specchio:** Noi non siamo i nostri pensieri o le nostre auto-critiche. Siamo lo spazio in cui tutto questo avviene.
**Il punto fondamentale è proprio questo: il ballerino inciampa nel momento esatto in cui distoglie l’attenzione dal flusso della danza per concentrarsi sullo *strumento* della danza.**
Si fida di più del giudizio immediato della sua mente che della saggezza del suo corpo, che ha imparato quella sequenza così bene da non aver più bisogno di pensarci.
#### Come Tornare a Danzare
Come uscire da questa trappola?
1. **Preparati così tanto da poterti dimenticare di te:** La pratica intensa e ripetitiva rende l’azione un’estensione naturale di te. È il dono che fai al tuo futuro io: la libertà di non doverci pensare.
2. **Sposta il focus dall’interno verso l’esterno:** Invece di chiederti "Come sto andando?", chiediti "Sto servendo la musica? Sto comunicando l’emozione? Mi sto connettendo con il pubblico?". Sposta lo scopo da te stesso verso qualcosa di più grande.
3. **Respira:** Il respiro è l’ancora che ti riporta al momento presente, togliendoti dalla spirale dei pensieri.
**La prossima volta che senti il bisogno di "controllare" come stai facendo, ricordati del ballerino. Ricordati che la vera maestria non sta nell’osservare ogni muscolo, ma nel fidarsi di sé al punto da potersi donare completamente alla performance.**
La fiducia non si controlla. Si libera.
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