domenica 28 settembre 2025

Quando smetti di fissare il dito e ti lasci attraversare dal silenzio, scopri che il presente non è un attimo: è la Presenza che ti contiene interamente.



Una sola parola che risveglia: il potere della Presenza

Viviamo in un mondo saturo di stimoli, dove le parole si accavallano in un flusso incessante, e spesso perdono il loro peso. Eppure, se la prontezza interiore è matura, basta una sola parola a risvegliarci. Non è magia, non è suggestione: è lo spazio di coscienza che si apre quando smettiamo di aggrapparci al rumore e ci lasciamo attraversare dal silenzio.

Il dito e la Luna

Il maestro zen ammoniva: “Il dito che indica la luna non è la luna.”
Il “Potere dell’Adesso”, di cui parlano i testi spirituali, funziona nello stesso modo: non è un concetto da analizzare, né un dogma da seguire. È un’indicazione. Se restiamo fermi al dito — alle parole, ai discorsi, alle teorie — rischiamo di perderci la vastità del cielo notturno che esse cercano di svelare.

La verità non abita nei simboli, ma nello spazio che essi indicano.

Quando il silenzio parla

Ciò che conta non è la parola in sé, ma il silenzio che la sostiene. Una frase, una lettura, persino un suono può risuonare dentro di noi e aprire una breccia nell’automatismo della mente.
Quando accade, non è l’io a comprendere: è la coscienza che riconosce sé stessa. È come se l’Ora — questo presente eterno — ci inghiottisse completamente, lasciando cadere ogni resistenza, ogni pensiero superfluo.

Rimane solo la Presenza. Una chiarezza quieta, senza tempo.

L’arte del risveglio semplice

Troppo spesso cerchiamo la trasformazione nelle complicazioni: nuove tecniche, percorsi elaborati, viaggi lontani. Ma il risveglio, nella sua essenza, è semplice. Non richiede accumulo, bensì abbandono.
A volte basta fermarsi un istante, respirare, ascoltare il battito nascosto della vita dentro di noi. Da lì, una parola può diventare rivelazione.

Non perché sia speciale in sé, ma perché trova terreno fertile in una mente disponibile, pronta a smettere di trattenere.

Oltre le parole

Ogni testo spirituale, ogni maestro, ogni insegnamento autentico, alla fine ci chiede la stessa cosa: lasciar cadere il dito e guardare il cielo.
Le parole possono guidarci, ma non possono sostituire l’esperienza diretta della Presenza. Quando l’attenzione si allinea al qui e ora, scopriamo che non serve altro: non un concetto in più, non un pensiero in più, non una spiegazione in più.

Solo ciò che è.


👉 Conclusione: Il potere di una sola parola non sta nella parola stessa, ma nella nostra apertura al silenzio che la sostiene. E in quel silenzio, l’Ora ci inghiotte, e tutto ciò che rimane è la Presenza: il cielo immenso che nessuna teoria può contenere.




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