sabato 25 ottobre 2025

**“Prima di ogni pensiero, c’è il Silenzio che lo accoglie. Prima di ogni forma, c’è l’Essere che la sogna. L’Esistenza non si mostra: si riconosce, quando tutto il resto tace.”**

 Titolo: L’Esistenza come Tela Primordiale: il Silenzio che precede il Pensiero

Nel cuore di ogni esperienza, prima ancora che sorga un’idea, un’emozione o un’immagine, esiste qualcosa di così semplice e vasto da essere spesso ignorato: l’Esistenza stessa. Non è un concetto, non è una sensazione, non è nemmeno un “qualcosa”. È la tela prima del dipinto, il testimone silenzioso che osserva ogni cosa senza mai essere toccato da nulla.


L’Essere prima della forma

Quando diciamo “io sono”, raramente ci fermiamo al puro “essere”. Subito aggiungiamo: io sono questo, io sono quello. Così l’Essere si riveste di identità, ruoli, desideri e paure. Ma dietro ogni definizione rimane immutabile ciò che la precede: l’Io Sono senza aggettivi, la presenza viva e consapevole che testimonia tutto.

Questa presenza non ha età, non ha origine, non si trova in alcun luogo preciso. È lo spazio in cui tutto appare: il corpo, la mente, le emozioni, i ricordi, i mondi interi. Come lo schermo di un film, l’Esistenza permette alle immagini di scorrere, ma non diventa mai le immagini stesse.


Il Silenzio che tutto contiene

Il silenzio di cui si parla qui non è l’assenza di suoni, ma l’assenza di identificazione. È il punto immobile al centro del vortice dell’esperienza. Quando la mente tace, anche solo per un attimo, quel silenzio non è vuoto: è pienezza viva.

È la consapevolezza pura che osserva il pensiero nascere e morire, senza seguirlo. È l’oceano che accoglie le onde senza mai essere mosso nella sua profondità. Questo silenzio non può essere creato né distrutto, perché è ciò che siamo prima di ogni movimento mentale.


L’“È-ness” dell’Adesso

L’Esistenza non è nel tempo. Non “inizia” quando nasciamo né “finisce” quando moriamo. Ogni istante è solo un’espressione momentanea della stessa Presenza infinita.

Quando percepiamo l’Adesso nella sua nudità, senza interpretazioni, riconosciamo la sua “È-ness”: la semplice, spontanea, incontestabile realtà di essere qui.
Non c’è bisogno di cercarla — non la si può nemmeno afferrare — perché non è un oggetto, è ciò che rende possibile ogni oggetto, ogni percezione, ogni pensiero.


L’Invisibile che è Tutto

Può sembrare paradossale: come può ciò che è invisibile essere “tutto ciò che è visto”?
È come la luce: non la vediamo direttamente, ma senza di essa nulla sarebbe visibile. Così è l’Esistenza: totalmente invisibile, eppure onnipresente. Tutto ciò che appare, appare in Essa.

Quando riconosci questo, anche solo per un istante, scompare la separazione tra soggetto e oggetto, tra “me” e “mondo”. Rimane solo la totalità viva del momento presente: un unico campo di Essere, senza margini, senza centro.


Conclusione: L’arte di restare nella Tela

La spiritualità, nella sua essenza, non è una ricerca di qualcosa di nuovo, ma un ritorno a ciò che è sempre stato.
Restare nella “tela” prima del dipinto significa vivere senza farsi catturare dalle forme, pur godendole pienamente. È un’arte sottile: vedere il mondo, amare il mondo, ma ricordare che tutto ciò che vediamo è una manifestazione della stessa Presenza silenziosa.

Quando dimori in quella consapevolezza, anche solo per un attimo, scopri che non sei mai stato separato da nulla. Non c’è inizio né fine, solo l’infinita quiete dell’Essere che È.


👉 L’Esistenza non chiede di essere capita, ma riconosciuta. È la tua vera natura, sempre qui, silenziosa, immobile, infinita.



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