Quando l’atmosfera cambia ai nostri occhi: il potere di usare solo il cuore
Ci sono giorni in cui l’aria sembra diversa.
Non è il cielo a cambiare, non è la luce o il vento: siamo noi.
Qualcosa dentro di noi smette di voler controllare, di capire, di spiegare. È il momento in cui il cuore prende il posto della mente — e il mondo, come per incanto, cambia colore.
Quando scegliamo di usare solo il cuore, accade qualcosa che la ragione non sa tradurre:
le persone ci sembrano più vere, gli incontri più leggeri, persino il silenzio diventa una melodia.
Non è magia, ma un mutamento di frequenza.
È come se la realtà smettesse di opporsi e iniziasse a danzare con noi.
Mettere tutto da parte
Usare il cuore non significa chiudere gli occhi.
Significa mettere da parte le armi sottili del giudizio, le difese del pensiero che cercano sempre di capire, prevedere, correggere.
Mettere da parte non è rinunciare: è scegliere la fiducia.
È concedersi il lusso di non sapere come andrà, ma di sentire che andrà bene.
Quando lo facciamo, la percezione si dilata:
i colori sembrano più vivi, i suoni più profondi, i volti più trasparenti.
Il mondo non cambia davvero — cambiamo noi, e questo basta per trasformare tutto.
L’atmosfera del cuore
Il cuore non conosce passato né futuro: vive in uno stato di presenza costante.
E in quella presenza, anche la più piccola cosa — un raggio di sole che filtra, un profumo che ritorna, un gesto gentile — diventa un segnale del Tutto.
Usare il cuore è un atto rivoluzionario: significa vedere senza volere possedere, ascoltare senza volere rispondere, vivere senza volere capire.
E allora, sì, l’atmosfera cambia davvero.
Non fuori, ma dentro di noi.
E da quel punto segreto, invisibile e infinito, si espande verso tutto ciò che ci circonda.
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