domenica 14 dicembre 2025

Un tempo l’inverno insegnava ad aspettare la neve, riempire un bicchiere di silenzio e posarvi sopra un’amarena, per ricordare che la dolcezza arriva solo a chi sa fermarsi.

 C’era un tempo in cui l’inverno non era una stagione da combattere, ma un invito silenzioso ad aspettare. Non si correva contro il freddo, lo si ascoltava. La neve non era un disagio: era un evento, un segno, una promessa di lentezza.

Nei tempi antichi – quelli che non hanno una data precisa perché vivono nella memoria collettiva – l’inverno insegnava l’arte dell’attesa. Si aspettava che il cielo decidesse di aprirsi, che i fiocchi scendessero uno a uno, senza fretta, fino a coprire il mondo. Solo allora si prendeva un bicchiere.

Un bicchiere semplice. Trasparente. Lo si portava fuori, nel silenzio ovattato che solo la neve sa creare, e lo si lasciava riempire da ciò che cadeva dal cielo. Non acqua, non ghiaccio: neve. Leggera, pura, appena nata. Era un gesto minimo, quasi rituale, come dire al tempo: sono qui, non scappo.

Poi arrivava l’amarena.

Un solo frutto, scuro, intenso, custodito per mesi. L’amarena veniva appoggiata sopra la neve, non mescolata, non affondata. Restava lì, come un punto di colore nel bianco assoluto. Il contrasto era tutto: il freddo e il dolce, il silenzio e la memoria dell’estate, l’attesa e la promessa.

Quel bicchiere non si beveva subito. Si guardava. Si lasciava parlare. Era un microcosmo: l’inverno che accoglieva il passato, il bianco che faceva spazio al rosso, il gelo che non cancellava il sapore ma lo custodiva.

In quei gesti antichi c’era una filosofia che oggi abbiamo dimenticato: non tutto va accelerato, non tutto va spiegato. Alcune cose vanno solo aspettate. Come la neve. Come il momento giusto per appoggiare un’amarena sopra ciò che è puro e fragile.

Forse l’inverno, allora, non era una stagione. Era uno scenario interiore. Un tempo sospeso in cui imparare che anche il freddo può essere accogliente, se lo si vive con rispetto. Un invito a rallentare, a osservare, a concedersi il lusso di un gesto inutile ma profondamente umano.

E chissà, forse oggi, mentre corriamo per scaldarci, l’inverno ci sta ancora suggerendo la stessa cosa: fermati. Aspetta la neve. Prendi un bicchiere. E ricordati che anche nel bianco più assoluto c’è spazio per un cuore rosso. 🍒



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