1 La citazione di Hiroyuki e l’“Eternal September”
Il frammento che hai riportato – «面白い人が面白いことをする → … → 面白くないので皆居なくなる» – è ormai conosciuto in Giappone come コミュニティの一生 (“la vita di una community”). È un copypasta attribuito a Hiroyuki Nishimura, padre di 2channel, e descrive l’invecchiamento di un forum: l’arrivo dei “凡人” (gli utenti normali) scaccia gli “interessanti” fino al collasso (note.com). In Occidente il fenomeno è stato battezzato Eternal September: l’invasione di Usenet da parte degli utenti AOL nel 1993 che, non conoscendo le regole, cambiò per sempre il tono delle discussioni (en.wikipedia.org).
2 Dov’è la “falla” in quel ciclo?
Il modello è efficace come mappa mentale, ma pecca di determinismo: dà per scontato che le persone interessanti fuggano appena compaiono i primi conflitti. In realtà contano design e governance. Progetti come Wikipedia, pur avendo milioni di “nuovi arrivati” ogni anno, restano vitali grazie a un robusto sistema di moderazione, linee guida e onboarding progressivo: l’“interesting-core” non se ne va, ma cambia ruolo (diventa mentor, admin, curator) (theverge.com). Altre falle:
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Ciclo non lineare – Le community possono rinascere (es. forum che si reinventano su Discord o Subreddit che cambiano focus).
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Diversità di sottospazi – Anche quando il “main” decade, micro-canali e DM mantengono vivace la rete di relazioni.
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Stimoli esterni – Novità tecniche o culturali (mod tools, nuove API, eventi dal vivo) possono invertire la rotta.
Gestire il turnover, quindi, non è impossibile: richiede barriere d’ingresso porose ma non nulle, codici di condotta chiari e, soprattutto, spazi dove i veterani possano ancora sperimentare.
3 Tre forze che stanno riscrivendo il futuro del Web
| Forza |
Cosa cambia |
Perché è rilevante per le community |
| a) De-centralizzazione sociale |
L’ecosistema Fediverse (ActivityPub), Bluesky/AT Protocol e Farcaster/Web3 sta offrendo interop fra server e la portabilità dei follower. Alle FediForum 2025 sono emerse app come Bonfire Social e Bounce per migrare account da Mastodon a Bluesky (theverge.com). Threads di Meta testa già ActivityPub (theverge.com). |
Riduce il rischio “prendo tutto e scappo” delle piattaforme chiuse; le community possono “forkarsi” altrove prima di diventare tossiche. |
| b) Regolazioni antitrust |
Con il Digital Markets Act le Big Tech qualificate come gatekeepers (Apple, Alphabet, Meta ecc.) devono aprire API, permettere side-loading e garantire interoperabilità (ec.europa.eu). |
Nuove regole abbassano il lock-in e riaprono spazi per innovatori e piccoli publisher, spezzando monoculture. |
| c) Web guidato dall’AI |
Tra bot di retrieval (+49 % nel 2025) e Google AI Mode, la ricerca sta passando da “lista di link” a “risposta sintetica” (washingtonpost.com, wired.com). |
Se il traffico umano cala, le community dovranno curare dati strutturati (schema, metadati) e brand reputation per restare visibili… o addirittura progettare servizi per AI. |
4 Autenticità e memoria digitale
Generative AI ha alzato l’asticella del rumore. Per distinguere contenuti reali, la Coalizione C2PA – a cui nel 2024 si sono uniti OpenAI e Google (c2pa.org, blog.adobe.com) – standardizza Content Credentials: metadati crittografici che dicono chi ha creato un file e come è stato editato. Parallelamente, la Wayback Machine dell’Internet Archive continua a espandere il suo snapshot del Web iniziato nel 1996 (help.archive.org), offrendo un antidoto alla “link-rot” e permettendoti – come hai notato – di rivedere ancora oggi il tuo sito del 1997.
5 Quattro scenari per il 2030 (e come prepararsi)
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Web a strati – In cima, motori-AI rispondono; sotto, sorgenti verificate firmate da C2PA. Come agire: cura licenze aperte e markup machine-readable così da essere citato dagli LLM.
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Policentrismo sociale – Gli utenti porteranno le stesse cerchie fra server Mastodon, Threads, Farcaster. Come agire: pensa le community come federazioni liquidi più che come forum monolitici.
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Corporate vs. Commons – Regolazioni UE e class-action sul copyright spingeranno nuovi modelli di revenue (licensing ai bot, micropagamenti). Come agire: esplora membership, Patreon, NFT utilitarî per non dipendere solo dall’ads.
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Memoria resiliente – Sempre più contenuti “nati chiusi” (messaggi effimeri, VR) rischiano di perdersi. Come agire: archiviare periodicamente (Save Page Now, IPFS pin, export di database).
6 Dal 1997 al 2025: cosa resta dello spirito “garage”
Quell’entusiasmo pionieristico che provavi allora sopravvive nei “small web”: blog statici, personal wiki, tilde-servers, mailing list di nicchia. La differenza è che oggi puoi:
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Pubblicare in minuto su GitHub Pages o Cloudflare Pages con costi nulli.
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Connetterti via Fediverse in modo interoperabile, evitando walled-garden.
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Sfruttare modelli open-source (es. Llama-3) in locale per creare progetti creativi, senza passare da piattaforme centralizzate.
Continuare a “fare cose interessanti” dipende meno dal numero di utenti e più dalla cura dell’ecosistema: moderazione proattiva, rituali di accoglienza, spazi di sperimentazione costante. Il ciclo di Hiroyuki non è legge di natura: è un monito. Sta a noi trasformarlo in loop di rigenerazione anziché in un epitaffio.
In breve: il futuro di Internet non è scritto; è un campo di forze fra centralizzazione e federazione, sintesi AI e autenticità, obsolescenza e archiviazione. Con gli strumenti di oggi – standard aperti, regolazioni antitrust e nuove forme di governance – abbiamo più leve che mai per evitare che la rete diventi “solo per gente comune che fa cose poco interessanti”. Dipende da come le useremo.