**Chi sono io**
Cammino con gli occhi aperti, senza veli né maschere. La verità è stata la mia unica compagna, anche quando tagliava come vetro. Non ho mai scelto la comodità della bugia, perché la realtà, per quanto spigolosa, è l’unico terreno su cui costruire radici.
Mi sono dato da fare, sempre. Le mani sporche di fatica, la schiena curva sotto il peso delle scelte, ma il cuore leggero perché ogni passo è stato onesto. Ho piantato semi nel cemento, credendo che persino l’asfalto potesse fiorire. E mentre alcuni ancora si perdono a scrutare il cielo in attesa che la polvere si posi, io ho visto quei fiori spuntare altrove, fragili e ostinati, dove nessuno credeva possibile.
Ma c’è una domanda che mi brucia: perché, quando il vento ha ormai portato via ogni nube, c’è chi insiste a vedere il mondo attraverso lenti sporche di rancore? Perché calpestare chi è già caduto, invece di tendere una mano?
Chiedo solo questo: rispetto. Per chi è stato spinto ai margini, per chi ha lottato in silenzio, per chi è stato definito “diverso” da occhi che rifiutano di mettersi a fuoco.
La vita non è una gara per chi grida più forte, ma un coro in cui ogni voce, anche quella più roca, merita di essere ascoltata.
Se mi guardi, vedrai un uomo che non ha paura della luce cruda del giorno. Vedrai cicatrici, ma nessuna ombra. E se mi chiedi perché insisto, ti risponderò:
*Perché qualcuno deve ricordare al mondo che i fiori crescono anche dove nessuno li annaffia.*
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