giovedì 24 aprile 2025

"La sicurezza non è solo una misura, ma una mentalità: proteggere i dati oggi significa garantire la libertà di domani." 🔒✨

 Gli assistenti virtuali sono sicuri per la gestione delle informazioni sensibili? Risposta breve: non per impostazione predefinita. Gli assistenti virtuali come Siri, Alexa, Google Assistant e persino le IA aziendali non sono intrinsecamente sicuri per la gestione di informazioni sensibili o riservate a meno che non siano distribuiti in ambienti controllati e protetti e, anche in questo caso, dipende da come sono configurati. Rischi principali: Ascolto passivo: molti assistenti sono sempre "in ascolto" per le parole di veglia. Ciò crea un potenziale per registrazioni involontarie o perdita di dati. Elaborazione cloud: gli input vocali vengono in genere inviati ai server cloud per l'elaborazione, il che significa che i dati lasciano il dispositivo, un grande campanello d'allarme per le informazioni sensibili. Conservazione dei dati: alcuni servizi conservano le interazioni per la formazione o l'analisi, anche se anonime, e questo può comunque esporre modelli o comportamenti. Integrazioni di terze parti: competenze , plug-in o integrazioni possono introdurre vulnerabilità se scarsamente protetti. Sono mai al sicuro? Sì, con le giuste misure di sicurezza: Gli assistenti virtuali on-premise (ad esempio, strumenti open source come Mycroft o implementazioni LLM private) offrono maggiore controllo e privacy dei dati. Le soluzioni di intelligenza artificiale di livello aziendale possono essere rese conformi alle normative (come HIPAA, GDPR, ecc.) se implementate con una governance adeguata. Gli ambienti isolati con crittografia, controlli di accesso e nessuna dipendenza dal cloud sono molto più adatti per le attività sensibili. Tratta gli assistenti virtuali come stagisti: utile per le attività di base, ma non fidarti di loro con segreti commerciali, memorie legali o cartelle cliniche dei pazienti, a meno che tu non abbia bloccato l'intero ambiente da solo o stai utilizzando una soluzione rafforzata e incentrata sulla privacy. Assistenti AI che rispettano la privacy (alternative alle Big Tech) Questi sono ideali se si desidera un maggiore controllo sui dati, si vuole evitare la dipendenza dal cloud o si vuole eseguire l'hosting autonomo: Mycroft AI Assistente vocale open source che può essere eseguito localmente con il pieno controllo dei dati. Mandorla (Progetto Stanford Oval) Assistente virtuale che preserva la privacy creato da Stanford, progettato per l'esecuzione locale e la proprietà degli utenti. Open Assistant (di LAION) Assistente open source in stile ChatGPT. Guidato dalla comunità e incentrato sulla privacy. Puoi ospitarlo tu stesso. Snips (archivio GitHub) Sebbene lo sviluppo commerciale si sia fermato dopo l'acquisizione di Sonos, gli strumenti open source originali sono ancora disponibili.



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