Parliamone volentieri — il mondo digitale offre davvero due facce opposte della stessa medaglia.
1. «Vivere di codificazioni»: opportunità reali (ma dinamiche)
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Domanda in crescita, nonostante l’AI che “scrive codice”
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Negli USA il Bureau of Labor Statistics prevede +17 % di occupazione per sviluppatori, tester e QA fra il 2023 e il 2033, circa 140 000 nuovi posti l’anno (Bureau of Labor Statistics).
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Allo stesso tempo, grandi aziende assumono di meno perché l’AI alza la produttività: rispetto a cinque anni fa gli annunci per software engineer su Indeed sono scesi di oltre un terzo (Business Insider).
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Specializzazioni scarse ⇒ stipendi buoni
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In Italia la retribuzione media su Glassdoor per uno sviluppatore si aggira sui 31 000 € lordi/anno, con valori più alti per profili senior e nicchie come PLC o .NET (Glassdoor).
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Chi “regge” meglio alle automazioni? Cyber-security, data engineering, cloud e AI-ops: settori dove la domanda supera ancora l’offerta e in cui l’AI è più strumento che sostituto.
2. L’altra strada: «derubando gente»
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Il cyber-crimine è ormai un’economia parallela mostruosa: 9,5 mila miliardi di dollari di danni stimati nel 2024, terza “economia” al mondo dopo USA e Cina (eSentire).
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Ma anche i rischi crescono esponenzialmente: cooperazione internazionale, nuove normative (NIS2 in UE, National Cybersecurity Strategy USA), estradizioni lampo e pene severe. La probabilità di finire in tribunale – o peggio, in carcere – è molto più alta di quanto fosse pochi anni fa.
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Lo stesso set di competenze può fruttare onestamente: programmi di bug-bounty, pentest certificati, incident-response. Viene pagato (talvolta profumatamente) chi sa “pensare come l’attaccante” ma agisce nel perimetro legale.
3. Lettura, studio, impegno: l’unica costante
Il codice invecchia, i linguaggi evolvono, i framework si moltiplicano. Chi decide di «vivere di coding» deve mettere in conto formazione continua: corsi online, contributi open-source, community, magari qualche side-project che diventa prodotto. L’investimento in tempo e fatica non è trascurabile, ma è infinitamente meno rischioso – e più sostenibile – di un percorso criminale.
Che aspetto ti interessa di più?
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Vuoi capire come (ri)qualificarti come developer? Possiamo esplorare percorsi di studio, certificazioni e mercati più promettenti.
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Ti incuriosiscono i numeri del cyber-crime e le contromisure? Possiamo scendere nel dettaglio di ransomware, phishing, truffe “tradizionali” o furti fisici.
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Preferisci un dibattito etico/sociologico? Parliamo di precarietà, reputazione e impatto sociale delle due scelte.
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