mercoledì 25 giugno 2025

«Il talento apre la porta della vittoria, ma è la responsabilità collettiva che la tiene spalancata fino alla fine.»

 Pallavolo, Julio Velasco annuncia l'addio: chiude la carriera da ...

Gazzetta Quantica – Volume 6
Appunti per una chiacchierata sulla “filosofia dello sport” di Julio Velasco


1 | Chi è Velasco (in pillole)

  • Argentino di La Plata, classe 1952, filosofo di formazione prima ancora che allenatore.

  • In Italia ha creato la leggendaria “Generazione di Fenomeni” del volley maschile negli anni ’90 e, più di recente, ha condotto la nazionale femminile all’oro olimpico di Parigi 2024. (performancestrategies.it, pagina21.eu)

  • Oggi è richiesto come speaker nei contesti aziendali: i suoi seminari sul team coaching vanno sold-out mesi prima. (performancestrategies.it)

2 | I sei cardini della sua filosofia

# Principio Spiegazione lampo
1 “Non si molla mai” La resilienza come prerequisito di qualsiasi progetto vincente. (linkedin.com)
2 No alla “cultura degli alibi” Niente scuse esterne: la responsabilità è sempre interna al gruppo. (pagina21.eu)
3 L’errore è un maestro Sbagliare fa parte del processo di apprendimento: punire l’errore uccide il talento. (linkedin.com)
4 Ruoli chiari, ego sotto controllo La squadra nasce definendo i compiti prima dei nomi; il leader convince, non sostituisce. (linkedin.com)
5 Festeggia il percorso, non solo il risultato Applaudire il tentativo mantiene alta la motivazione anche nei momenti difficili. (linkedin.com)
6 “Chi vince festeggia, chi perde spiega” L’obiettivo è trovare soluzioni, non giustificazioni. (linkedin.com)

Take-away “quantico”
Come in meccanica quantistica, l’osservatore (allenatore) influenza la realtà osservata (prestazione). Velasco lo fa “collassare” verso stati di massima efficienza ponendo domande e togliendo alibi, non impartendo ordini.

3 | Dalla palestra al boardroom

  • Leadership situazionale: Velasco modula tono e contenuti in base allo “stato” emotivo dell’atleta, un po’ come un algoritmo di feedback control.

  • “Metodo del dubbio”: chiede cinque volte “perché?” — finché l’atleta non arriva alla radice del problema. Il risultato è auto-apprendimento permanente. (linkedin.com)

  • Transfert aziendale: dalle sue sessioni emerge che sostituendo “pallone” con “KPI” le dinamiche restano identiche; ecco perché manager e CEO lo considerano un case study vivente. (performancestrategies.it)

4 | Radici culturali

Il giornalista Darwin Pastorin lo definisce “filosofo gentile fra Hemingway e Sócrates”:

  • Da Hemingway prende il realismo concreto (“pensa a ciò che puoi fare con ciò che hai”).

  • Da Sócrates (il calciatore brasiliano) l’idea di sport come pratica di democrazia partecipativa.

  • Dalla filosofia accademica la dialettica “tesi-antitesi-sintesi”, che diventa “errore-analisi-correzione” in palestra. (pagina21.eu)

5 | Spunti editoriali per Vol. 6

  1. Sezione apertura – “Il principio di indeterminazione degli alibi”: analogia tra Heisenberg e la ricerca di colpevoli.

  2. Box infografico – Le 6 regole in formato mnemonico (N-A-E-R-F-C).

  3. Intervista breve – Domande su come applicare la “cultura dell’errore” nell’AI & data-science.

  4. Call-to-action – Invito ai lettori a sperimentare per una settimana il “giornale degli errori” personale e condividere i risultati nel forum della Gazzetta Quantica.


6 | Chiudiamo con una frase-mantra

“Il talento ti fa vincere una partita, il carattere ti fa vincere il campionato.” – Julio Velasco

Perfetta per il colophon di Volume 6: breve, pragmatica, eterna.



Nessun commento:

Posta un commento

Mediaset non è stata solo televisione, ma una leva di potere capace di trasformare la visibilità in fiducia, le aziende in marchi e il lavoro invisibile dietro le quinte in un’influenza che ha segnato un’epoca.

  Mediaset: il grande potere televisivo che ha plasmato l’immaginario collettivo e il mercato Per decenni Mediaset non è stata soltanto una ...