martedì 22 luglio 2025

«Chi corre verso la luce senza mettere radici nell’ombra rischia di scambiare il risveglio per follia.»

 


Perché tanti ricercatori spirituali “impazziscono”?

L’ombra della ricerca, l’urgenza dell’Assoluto e l’arte di restare integri

«Il vero pericolo non è perdersi nel buio, ma venire abbagliati da una luce a cui i nostri occhi non sono ancora preparati.»
Carl Gustav Jung, Psicologia e alchimia (1944)


1. Introduzione – quella sottile linea fra estasi e crollo

Ogni tradizione racconta di aspiranti illuminati che, invece di fiorire, finiscono — più o meno temporaneamente — in stati di confusione, paranoia o disperazione. Non è (unicamente) follia clinica: spesso è il risultato di un’accelerazione spirituale non sostenuta da radicamento psichico e corporeo.

Di seguito esploriamo le principali cause, intrecciando la voce di alcuni fra i più autorevoli maestri e ricercatori del XX‑XXI secolo.


2. La fretta: “prendere il cielo d’assalto”

«La via è eterna; a volerla forzare, essa ci spezza.»
Lao Tzu, Tao Te Ching, cap. 29

Molti praticanti «spingono» su ritiri intensivi, iper‑ventilazione, psichedelici o tecniche kundalini sperando in uno shortcut verso il Risveglio.
Secondo Stanislav Grof, padre della psicologia transpersonale, «senza un’adeguata cornice di integrazione, le esperienze di “morte e rinascita” possono sfociare in crisi psicospirituali» (Psychology of the Future, 2000). La mente non digerisce in tempo record ciò che tocca la dimensione del sacro.


3. L’ego che resiste alla “morte”

«L’ego è un fantasma che vive della paura di cessare d’esistere.»
Eckhart Tolle, The Power of Now (1997)

Quando le vecchie strutture identitarie vacillano, il sistema nervoso interpreta il processo come minaccia esistenziale. In assenza di guide esperte, l’ego può reagire con:

Meccanismo di difesa Manifestazione tipica
Proiezione “Demoni esterni” o guru visti come persecutori
Inflazione «Sono l’unico messia autentico»
Dissociazione Sensazione di galleggiare fuori dal corpo

4. Troppa luce può accecare

La tradizione tantrica parla di “marmitta non temperata”: se l’energia si innalza oltre la capacità del vaso corporeo, subentrano bruciature psico‑somatiche (insonnia, spasmi, panico).

«Kundalini è fuoco divino; scalda lentamente l’acqua della coscienza o tutto evaporerà all’istante.»
Swami Sivananda, Kundalini Yoga (1935)


5. Confondere vuoto (śūnyatā) e nichilismo

«Il vuoto non è nulla: è pienezza senza confini.»
Thich Nhat Hanh, discorso a Plum Village, 2014

Alcuni praticanti interpretano l’assenza di ego come assenza di significato, scivolando in depressione o anedonia. Ken Wilber parla di “dark night del soggetto” (Grace and Grit, 1991): quando l’io relativo non è integrato nella coscienza non‑duale, sorge uno “scisma verticale” fra assoluto e relativo.


6. La mente che afferra ciò che il cuore deve contenere

«Non cercare di capire il silenzio: sii il silenzio.»
Sri Ramana Maharshi, Talks, 1936

Processi intuitivi, visioni archetipiche e stati mistici sono pre‑verbali. Se la mente analitica tenta di sezionarli, produce solo frammenti e confusione (J. Krishnamurti definiva questo “il rumore del pensiero che tenta di fotografare l’infinito”). Coltivare pratiche di embodiment (qi‑gong, danza estatica, arte) aiuta a portare il numinoso nel quotidiano.


7. Radicarsi nella quiete: antidoti pratici

  1. Psicoeducazione: conoscere il fenomeno della “emergenza spirituale” (Grof) riduce paura e stigma.

  2. Supervisione esperta: terapeuti transpersonali, maestri qualificati o reti di peer‑support sono essenziali.

  3. Gradualità: alternare intensità e periodi di integrazione (tornare al lavoro, cucinare, camminare).

  4. Lavoro sull’ombra: pratiche junghiane o IFS bilanciano l’espansione con l’esplorazione degli strati rimossi.

  5. Salute del sistema nervoso: sonno, nutrizione, respirazione diaframmatica, contatto con la natura.


8. Conclusione – verso una “psico‑igiene” del Risveglio

«La libertà non è una meta ma un modo di viaggiare.»
James Hillman, conferenza a Dallas, 1995

Impazzire non è il destino inevitabile del ricercatore, ma un rischio correlato all’intensità e alla mancanza di radicamento. La Verità, per usare le parole di Meister Eckhart, «non ha fretta». Ciò che conta non è raggiungerla prima degli altri, ma diventare un contenitore capace di ospitarla senza traboccare.

Quando il viaggio tiene insieme cielo e terra, luce e corpo, allora la dissoluzione dell’ego non genera caos, ma fioritura di una coscienza più ampia, umile e solidale.


Bibliografia essenziale

  • C. G. Jung, Opere, vol. 12, Psicologia e alchimia (1944)

  • Stanislav Grof, Psychology of the Future (2000)

  • Eckhart Tolle, The Power of Now (1997)

  • Lao Tzu, Tao Te Ching (trad. D.C. Lau, 1963)

  • Swami Sivananda, Kundalini Yoga (1935)

  • Ken Wilber, Grace and Grit (1991)

  • Thich Nhat Hanh, Plum Village Dharma Talk (2014)

  • Sri Ramana Maharshi, Talks with Sri Ramana Maharshi (1955)

  • James Hillman, A Blue Fire (1989)


«Cammina lentamente, non arrivare mai: ogni passo è la casa dell’eterno.»
— Tradizione Zen

 


Nessun commento:

Posta un commento

Mediaset non è stata solo televisione, ma una leva di potere capace di trasformare la visibilità in fiducia, le aziende in marchi e il lavoro invisibile dietro le quinte in un’influenza che ha segnato un’epoca.

  Mediaset: il grande potere televisivo che ha plasmato l’immaginario collettivo e il mercato Per decenni Mediaset non è stata soltanto una ...