Monte Fuji: icona eterna del Giappone fra mito, spiritualità e sfide contemporanee
1. Una vetta inconfondibile
Con i suoi 3 776 m di altezza, il Monte Fuji (富士山 Fujisan) è la cima più elevata dell’arcipelago nipponico. Situato al confine fra le prefetture di Yamanashi e Shizuoka, a un centinaio di chilometri da Tokyo, domina il paesaggio con un cono vulcanico quasi perfetto nato da eruzioni iniziate oltre 100 000 anni fa. (Wikipedia, Encyclopedia Britannica)
2. Montagna sacra e Patrimonio UNESCO
Per secoli il Fuji è stato luogo di pellegrinaggio sia shintō sia buddhista: salire in vetta significava avvicinarsi agli dèi e rinascere spiritualmente. Nel 2013 l’UNESCO lo ha inserito fra i siti Patrimonio dell’Umanità come “luogo sacro e fonte d’ispirazione artistica”, riconoscendo il suo ruolo centrale nell’estetica e nella spiritualità giapponese. (Centri del Patrimonio Mondiale UNESCO)
3. Il Fuji nell’arte e nell’immaginario
Fin dall’XI secolo la montagna compare in poesie waka e dipinti, ma sono le xilografie ukiyo‑e dell’Ottocento – le celebri “Trentasei vedute del Monte Fuji” di Hokusai o le “Cento vedute celebri” di Hiroshige – a trasformarla in simbolo globale del Giappone, influenzando persino gli impressionisti europei. (Centri del Patrimonio Mondiale UNESCO)
4. La leggenda di Kaguya‑hime e l’elisir dell’immortalità
Il mito che hai accennato nasce nel Taketori Monogatari (“Il racconto del tagliatore di bambù”, X secolo), considerato il più antico romanzo giapponese. La principessa lunare Kaguya, trovata in un bambù, dona all’imperatore un elisir d’immortalità prima di tornare sulla Luna. Straziato dall’addio, l’imperatore ordina di bruciare l’elisir sulla vetta più vicina al cielo, affinché il fumo porti il suo messaggio all’amata. Da qui – narra la tradizione – nascerebbe il nome 不死山 (Fushi‑san, “montagna dell’immortalità”), poi contratto in Fuji‑san. (Wikipedia, fairytale.fandom.com, Facebook)
5. Altre possibili etimologie
Gli studiosi segnalano diverse spiegazioni popolari:
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不二 “senza eguali”, a sottolineare l’unicità del vulcano;
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不尽 “senza fine”, che richiama la sua grandezza;
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l’attuale grafia 富士 (“ricchezza” + “samurai”) nata in epoca feudale per omofonia.
La versione “immortalità” rimane però la più poetica e diffusa nel folklore. (Studiare (da) Giapponese, Japan Italy Bridge)
6. Turismo, sostenibilità e nuove regole
Oggi oltre 300 000 escursionisti affrontano la salita durante la breve stagione (inizio luglio‑inizio settembre). L’overtourism ha però generato rifiuti, congestione e rischi di mal di montagna. Dal 1° luglio 2024 Yamanashi Prefecture ha introdotto:
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tariffa d’accesso di 2 000 yen (≈ 12 €);
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tetto massimo di 4 000 scalatori al giorno lungo la popolarissima Yoshida‑guchi;
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varchi notturni per scoraggiare i cosiddetti “bullet climbers” (salita e discesa senza sosta). (Reuters)
Provvedimenti analoghi (prenotazioni online, limiti ai bus privati e studio di un tram a idrogeno) mirano a proteggere l’ecosistema fragile del Fuji. (Reuters)
7. Quando e come visitarlo
| Stagione | Caratteristiche | Consigli |
|---|---|---|
| Primavera (apr‑mag) | Ciliegi in fiore ai laghi Fuji‑go‑ko; vetta ancora innevata. | Ideale per fotografia panoramica senza scalare. |
| Estate (lug‑set) | Unica finestra ufficiale per l’ascesa. | Prenota rifugi e biglietti con anticipo; acclimatati al 5° stazione. |
| Autunno (ott‑nov) | Momiji (foglie rosse) e aria tersa. | Trekking nei sentieri bassi e terme a Hakone. |
| Inverno (dic‑mar) | Clima secco, cielo limpido, ma vetta chiusa e gelida. | Ammira il Fuji da Tokyo, Kamakura o dai laghi. |
8. Esperienze da non perdere
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Fujisan Hongū Sengen Taisha: santuario principale dedicato alla divinità del vulcano.
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Oshino Hakkai: otto sorgenti cristalline alimentate dalla neve sciolta del Fuji.
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Museo d’arte Itchiku Kubota: kimono ispirati ai cieli del Fuji.
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Onsen panoramici: immergersi in acque termali con vista sulla vetta al tramonto. (Giappone Viaggio)
9. Il Fuji fra mito e modernità
Dal fumo leggendario dell’elisir bruciato dall’imperatore alle colonne di selfie dei viaggiatori digitali, il Monte Fuji continua a incarnare l’eterno dialogo fra tradizione e cambiamento che caratterizza il Giappone. Custodirne la bellezza – fisica e simbolica – è responsabilità condivisa fra istituzioni, residenti e visitatori: solo così il “Fushi‑san”, la montagna dell’immortalità, potrà ispirare ancora a lungo le generazioni future.
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