Gazzetta Quantica – Bozza di Insegnamento
«Il male non è una cosa: è l’assenza di vedere chiaramente.
L’ombra più scura è sempre proiettata dalla luce.»
1. Radice del male: l’amnesia dell’Essere
Il male non nasce come entità a sé stante: sorge quando l’individuo si dimentica della propria appartenenza al tutto. Questa dimenticanza genera ignoranza profonda, la convinzione di essere separati, isolati, soli. Da qui scaturiscono difesa, paura e violenza: “le persone ferite feriscono gli altri, credendo di proteggersi”.
2. Smascherare l’illusione della separazione
La mente condizionata crea confini: “io” / “tu”, “noi” / “loro”. Ma ogni confine è una linea immaginaria tracciata sopra la stessa realtà. Riconoscere l’illusione non la distrugge subito; la dissolve lentamente, come la nebbia che si assottiglia quando il sole sale.
3. Guarire la ferita interiore
Prima di “combattere il male” fuori, è necessario ascoltare la ferita che lo alimenta dentro:
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Accoglienza – Sentire il dolore senza giudizio.
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Compassione – Rivolgere la stessa cura a sé e agli altri.
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Integrazione – Comprendere che la ferita è un richiamo alla riconnessione, non una colpa.
4. Ricordare l’Essere condiviso
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Silenzio consapevole: 5 minuti al giorno per sperimentare lo spazio tra i pensieri.
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Respirazione unificata: inspirare con l’intenzione “entro in me”, espirare con l’intenzione “mi espando in tutto”.
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Domanda-chiave: “Cosa farebbe l’amore adesso?”. Usala quando sorgono impulsi difensivi.
5. Pratiche di trasformazione quotidiana
| Intenzione | Azione concreta | Effetto |
|---|---|---|
| Presenza | Notare un dettaglio nuovo in ciò che fai abitualmente | Dissipa l’automatismo che alimenta l’ignoranza |
| Gentilezza | Un atto gratuito al giorno | Ricorda la rete invisibile che ci collega |
| Servizio | Offrire tempo o ascolto a chi soffre | Converte la ferita in ponte di cura |
| Gratitudine | Scrivere tre cose belle ogni sera | Ri-orienta l’attenzione verso la luce |
6. Visione finale
L’ombra non scompare “uccidendola”; svanisce illuminandola. Quando ricordiamo che la stessa luce attraversa tutti, il male si rivela per ciò che è: mancata consapevolezza di quella luce. Ogni gesto che riconnette – anche piccolo – è un graffio di chiarore nel buio collettivo.
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