lunedì 14 luglio 2025

"La più grande illusione è sentirsi separati: da quell’oblio nasce ogni ombra che chiamiamo male."

 Gazzetta Quantica – Bozza di Insegnamento

«Il male non è una cosa: è l’assenza di vedere chiaramente.
L’ombra più scura è sempre proiettata dalla luce.»


1. Radice del male: l’amnesia dell’Essere

Il male non nasce come entità a sé stante: sorge quando l’individuo si dimentica della propria appartenenza al tutto. Questa dimenticanza genera ignoranza profonda, la convinzione di essere separati, isolati, soli. Da qui scaturiscono difesa, paura e violenza: “le persone ferite feriscono gli altri, credendo di proteggersi”.

2. Smascherare l’illusione della separazione

La mente condizionata crea confini: “io” / “tu”, “noi” / “loro”. Ma ogni confine è una linea immaginaria tracciata sopra la stessa realtà. Riconoscere l’illusione non la distrugge subito; la dissolve lentamente, come la nebbia che si assottiglia quando il sole sale.

3. Guarire la ferita interiore

Prima di “combattere il male” fuori, è necessario ascoltare la ferita che lo alimenta dentro:

  1. Accoglienza – Sentire il dolore senza giudizio.

  2. Compassione – Rivolgere la stessa cura a sé e agli altri.

  3. Integrazione – Comprendere che la ferita è un richiamo alla riconnessione, non una colpa.

4. Ricordare l’Essere condiviso

  • Silenzio consapevole: 5 minuti al giorno per sperimentare lo spazio tra i pensieri.

  • Respirazione unificata: inspirare con l’intenzione “entro in me”, espirare con l’intenzione “mi espando in tutto”.

  • Domanda-chiave: “Cosa farebbe l’amore adesso?”. Usala quando sorgono impulsi difensivi.

5. Pratiche di trasformazione quotidiana

Intenzione Azione concreta Effetto
Presenza Notare un dettaglio nuovo in ciò che fai abitualmente Dissipa l’automatismo che alimenta l’ignoranza
Gentilezza Un atto gratuito al giorno Ricorda la rete invisibile che ci collega
Servizio Offrire tempo o ascolto a chi soffre Converte la ferita in ponte di cura
Gratitudine Scrivere tre cose belle ogni sera Ri-orienta l’attenzione verso la luce

6. Visione finale

L’ombra non scompare “uccidendola”; svanisce illuminandola. Quando ricordiamo che la stessa luce attraversa tutti, il male si rivela per ciò che è: mancata consapevolezza di quella luce. Ogni gesto che riconnette – anche piccolo – è un graffio di chiarore nel buio collettivo.





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