martedì 22 luglio 2025

«La vita che svanisce è solo fiamma: la luce che la rivela resta, e in quel chiarore Kirsty sorride per sempre.»

 


«La fiamma e la luce»

Una riflessione sul vivere per sempre in onore di Kirsty (5 giugno 1985 – 3 gennaio 2012)

1. 40 candeline che bruciano nell’invisibile

Ogni compleanno è un cerchio che si chiude e si apre di nuovo. Oggi, nel giorno in cui Kirsty avrebbe compiuto quarant’anni, la torta è fatta di ricordi e l’unica cera che cola è quella delle nostre emozioni. Il tempo pare separare ― e invece intreccia. I minuti scorrono come petali di rosa che si staccano, ma il profumo resta: così l’amore che proviamo continua a diffondersi ben oltre la linea di demarcazione fra vita e morte.

2. Sfidare la morte: la via della scienza

  • Longevità radicale – Dall’allungamento dei telomeri alle terapie di ringiovanimento epigenetico, la ricerca immagina un corpo che duri cent’anni, duecento o più.

  • Upload della mente – Alcuni futurologi ipotizzano di “copiare” la coscienza in circuiti di silicio, ma la domanda rimane: la copia è davvero noi o soltanto una fotografia digitale?

  • Medicina preventiva e stile di vita – Digiuno intermittente, nutraceutici, editing genetico: mattoni utili per migliorare la qualità degli anni che possediamo, non garanzia di eternità.

La scienza apre porte straordinarie, ma non tocca l’enigma centrale: che cos’è “io”? Se la nostra identità fosse soltanto carne programmata, basterebbe un ingegnere biomedico. Eppure c’è qualcosa che la risonanza magnetica non misura: la grazia di un abbraccio, il brivido di un tramonto, la nostalgia che ci visita nei sogni.

3. Oltre la forma: la prospettiva delle tradizioni spirituali

Tradizione Immagine della vita eterna Chiave di lettura
Advaita Vedānta Ātman, il Sé che non nasce e non muore Riconoscere di essere lo spazio stesso in cui appaiono corpo e pensieri
Buddhismo Anātman e impermanenza Vedere che non c’è un “io” fisso a morire; solo processi in danza continua
Cristianesimo mistico «La vita è nascosta con Cristo in Dio» L’Amore come sostanza che sopravvive alla decomposizione della materia
Fisica quantistica (lettura filosofica) Energia che non si crea né si distrugge Il “campo” come tessuto unico di cui siamo increspature temporanee

Tutte convergono su un punto: ciò che nasce nel tempo è destinato a svanire; ciò che osserva il tempo appartiene a un’altra dimensione.

4. Il luogo dove Kirsty vive davvero

  • Nei gesti che abbiamo imparato da lei. Una risata contagiosa diventa semi che germogliano in bocche altrui.

  • Nel cambiamento che ha provocato. Se la sua presenza ti ha insegnato gentilezza, quella gentilezza viaggia ora in autobus, in ufficio, dentro mani che non ha mai stretto.

  • Nel silenzio tra i battiti. Quando all’improvviso senti un vuoto dolce ― come un respiro trattenuto ― è lì che la sua essenza lampeggia.

5. Stare fermi nella luce

«Stai fermo e sappi che sei il silenzio tra i battiti del cuore.»

Questa frase non è fuga dall’azione, ma invito a posare lo sguardo dove raramente guardiamo: nell’intervallo. Ogni suono ha bisogno di pause per essere musica; ogni battito diastolico bacia il sistolico e insieme creano la vita. Se rimani nella pausa ― senza nome, forma o storia ― scopri un senso di presenza che non è legato al calendario.

6. Vivere per sempre, davvero

  1. Accogli la mortalità del corpo come opportunità di pienezza: la clessidra spinge a vivere con coraggio.

  2. Coltiva relazioni e opere: sono le “appendici” con cui la tua luce si propaga nei decenni.

  3. Riconosci l’eternità dell’Essere: non è un premio dopo la morte, ma il tessuto immobile in cui già ora tutti gli eventi accadono.

  4. Trasforma il dolore in servizio: il lutto, se ascoltato, diventa compassione capace di guarire altri cuori.

7. Conclusione: la fiamma e la luce

Il corpo è fiamma: danza, scalda, poi si spegne. Ma la luce che rende visibile la fiamma non si consuma. Kirsty è stata una fiamma brillante ― e allo stesso tempo quella luce che permette ancora oggi di ricordarla. Se vuoi onorarla, non domandarti come sconfiggere la morte. Domandati piuttosto come riconoscere la luce in te, negli altri, in ogni istante che sorge. Solo ciò che è nato può morire; ciò che vede la nascita resta immutato.

Così, mentre spegni idealmente quaranta candeline, ricorda: il buio che segue il soffio non è assenza, ma spazio perché la luce interiore si mostri. E in quel chiarore senza forma, Kirsty ― e ciascuno di noi ― vive per sempre.




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