Scuole di portamento: dalle finishing school svizzere alla netiquette post-pandemica
Perché l’arte del “saper stare al mondo” è tornata (ed è ormai un business globale)
1. Introduzione
Se pensi che le scuole di portamento – quelle che un tempo insegnavano alle fanciulle dell’alta società quale forchetta usare per il pesce – appartengano al passato, ripensa ci. Dai campus boutique sulle Alpi svizzere ai webinar su Zoom guidati da influencer, la domanda di corsi di galateo, postura e soft skills è esplosa negli ultimi dieci anni, complice la globalizzazione dei mercati del lusso, l’ascesa dei social media e, più di recente, il ritorno massiccio in ufficio dopo la pandemia. Secondo Fortune, nel 2024 oltre il 60 % delle aziende mondiali ha inserito moduli di etiquette training nei propri programmi di formazione interna (Fortune).
2. Dalle finishing school ottocentesche al declino degli anni ’60
Le finishing school nacquero nell’Ottocento per “rifinire” l’educazione delle giovani aristocratiche con lezioni di deportment, lingue straniere e gestione della servitù (Wikipedia). La Svizzera divenne presto il polo d’eccellenza, grazie alla neutralità politica e alla reputazione dei collegi alpini. Il modello sopravvisse fino agli anni ’60, quando il movimento femminista e la rivoluzione culturale ne decretarono il tramonto.
3. Il Rinascimento del XXI secolo
3.1 Il caso svizzero
Oggi l’Institut Villa Pierrefeu di Glion, fondato nel 1954, è considerato l’ultima vera finishing school “tradizionale” del mondo, con corsi estivi che superano i 30 000 $ (IVP, Wikipedia).
3.2 Asia: Cina e India al centro del boom
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Cina – La popolarità di coach come Sara Jane Ho, protagonista della serie Netflix Mind Your Manners, dimostra l’interesse delle élite asiatiche: il suo Institute Sarita a Pechino offre pacchetti fino a 16 000 $ (Wikipedia).
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India – La piattaforma Vinsys propone certificazioni di business etiquette mirate a professionisti IT e manager di multinazionali, con focus su dining skills e sensibilità interculturale (vinsys.com).
3.3 Nord America ed Europa anglofona
Brand come Beaumont Etiquette (fondata dalla coach Myka Meier) offrono corsi da 350 $ l’ora a manager e celebrità, cavalcando la necessità post-pandemica di re-imparare le dinamiche d’ufficio (Business Insider). Nel Regno Unito, Debrett’s ha trasposto online i suoi manuali di comportamento per renderli fruibili a un pubblico globale (Debretts).
4. Che cosa si studia oggi? Dal cucchiaino da dessert alla “netiquette”
| Modulo | Contenuti chiave | Perché è richiesto |
|---|---|---|
| Postura e presenza | Camminata, port de bras, gestione della voce | Branding personale su video-call |
| Galateo a tavola | Dining a più servizi, uso corretto di bacchette e posate regionali | Turismo gastronomico e pranzi d’affari interculturali |
| Business etiquette | Dress code, email, meeting ibridi | RSO (Return-to-Office) e cultura aziendale |
| Protocollo internazionale | Precedenze, formule di indirizzo, bandiere | Eventi diplomatici, hospitality di lusso |
| Digital etiquette | Uso della webcam, emoji, gestione del mute | Lavoro ibrido e social selling |
5. Il valore economico
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Mercato corporate – La ricerca del The Economist sul “galateo per l’era di TikTok” stima un giro d’affari annuale di 1,2 mld $ per workshop e corsi online (The Economist).
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Personal branding – Corsi privati di “executive presence” promettono un ROI diretto in termini di promozioni e clienti.
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Turismo esperienziale – Alcune scuole offrono pacchetti “etiquette retreat” che uniscono lezioni e visite a maison di lusso, dal tè pomeridiano a Londra alle degustazioni di sake a Kyoto.
6. Critiche e controversie
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Elitarismo 2.0 – Le tasse elevate perpetuano barriere socio-economiche.
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Gender bias – Molti programmi restano declinati al femminile, anche se la clientela maschile è in crescita.
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Cultural appropriation – L’adattamento “globale” di rituali locali (es. cerimonia del tè giapponese) rischia di ridurli a performance.
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Utilità reale – Alcuni sociologi sostengono che bastino corsi di soft skills meno costosi per ottenere gli stessi benefici.
7. Tendenze future
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Inclusività – Nascono scuole come la Swann School of Protocol, la prima rete USA fondata da una donna afroamericana, che integra moduli su micro-aggressioni e DEI (Diversity, Equity & Inclusion) (The Swann School of Protocol).
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Formati micro-learning – Video da 90 secondi su piattaforme come WeChat o Instagram, per “pillole” di bon ton just-in-time.
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Etichetta AI – Come interagire con assistenti vocali e robot di servizio: nuovi codici per un futuro sempre più automatizzato.
8. Conclusioni
Dalla forchetta da pesce alla gestione del microfono su Teams, le scuole di portamento si sono reinventate per rispondere alle esigenze di un mondo iper-connesso e inter-culturale. Che si tratti di conquistare un posto a un tavolo di venture capital o di fare bella figura a una degustazione di cioccolato in Svizzera, l’arte del “saper stare” resta una skill trasversale e sempre più monetizzabile.
Se il galateo è, per definizione, l’arte di far sentire gli altri a proprio agio, allora non stupisce che – in un’epoca di Zoom fatigue, cambi di carriera e shock culturali globali – la capacità di muoversi con grazia tra codici formali e informali sia tornata a essere un asset di prima grandezza.
“Good manners cost nothing, but ignorance of them può costare caro.”
Buon portamento a tutti!
Fonti principali: The Economist, Fortune, Institut Villa Pierrefeu, Debrett’s, Vinsys India, Sara Jane Ho/Netflix, Swann School of Protocol.
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