sabato 2 agosto 2025

«Per chi convive con la malattia, il compagno a quattro zampe non è un vezzo: è la chiave che trasforma ogni spostamento in una terapia di libertà e dignità.»

 

Check-in a quattro zampe

Come l’ospitalità pet-friendly è passata da coccola di marketing a risposta concreta a bisogni sanitari e psicologici


1. Da hashtag a fenomeno di mercato

L’espressione “check-in a quattro zampe” nasce sulle bacheche di hotel di fascia alta, come il Westin Palace di Milano, dove il programma V.I.D. – Very Important Dog prevede cuccia, ciotole e snack gourmet al momento dell’arrivo — una formula rilanciata sui social e ormai imitata da molte catene alberghiere. (Telegraph)


2. Un’offerta che corre (quasi) quanto la domanda

  • Strutture ricettive – Oggi «una buona metà degli hotel italiani ha sdoganato gli animali in camera», spesso con menù dedicati e camere riservate. (Lodgify)

  • Case vacanza & B&B – Gli host che accettano animali dichiarano un +20-30 % di ricavi grazie ai supplementi pet-friendly. (Lodgify)

  • Scali e aerei – Fiumicino ospita il Dog Relais, primo «hotel per cani» mai costruito in un aeroporto italiano; zone “Pet Area” e procedure dedicate compaiono anche a Malpensa, Linate e in diverse compagnie aeree. (Aeroporti di Roma, Aeroporto Milano Malpensa, ITA Airways)


3. I numeri della “pet economy”

Secondo il Rapporto Assalco-Zoomark 2025 gli animali da compagnia nelle case degli italiani sono 65 milioni; il solo pet-food vale oltre 3,1 miliardi €. (La Stampa, Agricommercio e Garden Center)


4. Dalla coccola al presidio terapeutico

  • Pet-therapy – Sessioni di 10 minuti con un cane riducono i livelli di cortisolo e migliorano ansia e depressione; l’ISS inserisce gli Interventi Assistiti con Animali nelle buone pratiche cliniche. (harmoniamentis.it)

  • Impatto socio-sanitario – Per la Società Italiana di Gerontologia le interazioni con un pet possono ridurre del 15 % le visite mediche degli over-65, con un risparmio stimato di 4 miliardi € l’anno per il SSN. (RaiNews)


5. Quando l’animale diventa “dispositivo” di salute

Blind, epilettici, diabetici, autistici, pazienti con PTSD o disturbo bipolare: per questi soggetti l’animale non è un vezzo, ma un ausilio. Emblematica la storia di Rose, primo cane di assistenza psichiatrica certificato in Italia: è addestrata a portare farmaci, fare deep-pressure therapy e perfino svegliare la padrona nei giorni “no”. (exposalutementale.it)


6. Cornice normativa: cosa dice (e cosa manca) la legge

  • Cani guida – La legge 37/1974 garantisce l’accesso ovunque, ma le sanzioni sono state raddoppiate solo nel 2023 per chi lo nega. (Anmvi Oggi)

  • Assistenza psichiatrica & medical alert – Un decreto attuativo sugli standard di addestramento è annunciato per il 2025, colmando un vuoto che oggi costringe famiglie a percorsi privati costosi. (Anmvi Oggi)

  • Luoghi di cura – La Toscana fa scuola: delibera regionale permette l’ingresso degli “animali da affezione” in ospedali e RSA, previo certificato d’anagrafe. (PetB2B)


7. Criticità e conflitti sul campo

  • Falsi “support animals” – Senza uno standard unico europeo, cresce il rischio di abusi che mettono in difficoltà hotel, ristoranti e vettori.

  • Allergie & igiene – Le strutture pet-friendly devono investire in protocolli di pulizia e zone filtro per tutelare anche i clienti senza animali.

  • Formazione del personale – Receptionist e steward necessitano di linee guida pratiche per riconoscere un cane di servizio e gestire le eccezioni.


8. Prospettive

Tra passaporto digitale UE per animali, addestramento riconosciuto e crescita costante della pet-economy (+3,7 % nel 2024), il check-in a quattro zampe sembra destinato a diventare lo standard — non più un privilegio, ma un diritto che intreccia turismo, business e salute pubblica. (corriere.it)




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