giovedì 21 agosto 2025

La Cina sta convertendo la sua crescita in potenza algoritmica: l’IA è il motore che riallinea mercati, standard e la geopolitica dei dati.


Cina: la nuova scala dell’Intelligenza Artificiale

Come la crescita di Pechino sta ridisegnando potere tecnologico, mercati e regole

La crescita della Cina nell’IA non è solo una questione di modelli linguistici più veloci o app più furbe. È un cambiamento di scala — infrastrutture, capitale, regolazione e standard — che prova a tradurre il vantaggio manifatturiero in leadership algoritmica. Di seguito una bussola ragionata su cosa sta già cambiando e cosa guardare nei prossimi 24 mesi.


1) Dalla quantità alla scala strategica

Sul piano dell’innovazione formale, la Cina domina i depositi brevettuali in ambito GenAI, guidando le classifiche globali per numero di domande negli ultimi anni. È un segnale di investimento sistemico, anche se il dibattito sulla qualità vs. quantità resta aperto. (WIPO, cigionline.org)

Ma la “forza” non è solo nei brevetti. È nella capacità di integrare AI in filiere lunghe (elettronica, logistica, finanza, servizi pubblici) e di orchestrare incentivi industriali per abbassare i costi d’adozione lungo tutta la piramide produttiva.


2) Chip, calcolo e autonomia: il vero terreno di scontro

L’IA vive di compute. Nel 2024 il mercato cinese ha fatto pesantissimo affidamento su GPU Nvidia (versioni “limitate” per via dei controlli export USA), pur in presenza di alternative domestiche come Huawei Ascend. Le stime parlano di circa 1 milione di chip Nvidia H20 acquistati in Cina nel 2024 contro ~450.000 Ascend 910B spediti: un differenziale che racconta preferenze tecnologiche e maturità dell’ecosistema software. (RAND Corporation)

Il tema è anche politico: ad agosto 2025 autorità cinesi hanno spinto i big tech locali a ridurre gli ordini di H20, sollecitando una transizione verso chip domestici. È un segnale netto di sostituzione delle importazioni e di accelerazione dell’autonomia tecnologica. (Financial Times)

Sul fronte HPC, la fotografia pubblica (TOP500) mette la Cina dietro gli USA per potenza dichiarata; ma è diffusa l’idea che una parte della capacità non venga riportata. In ogni caso, la tendenza globale è verso più exascale distribuito e data center verticalizzati per addestramento/inferenza. (top500.org)


3) La corsa ai modelli: Qwen, ERNIE, Hunyuan

Il 2025 ha visto Alibaba (Qwen) e Tencent (Hunyuan) spingere nuovi modelli, con progressi tangibili su ragionamento e multimodalità; in parallelo Baidu ha tagliato in modo aggressivo i prezzi di accesso API per ampliare la diffusione. Risultato: costo di inferenza in calo e barriere d’ingresso più basse per startup e PMI locali. (Forbes, maggiegray.us, interconnects.ai)


4) Regole: dal controllo dei contenuti alla conformità “by design”

La Cina ha formalizzato nel 2023 le Misure Interinali per i servizi di IA generativa, un quadro che impone valutazioni di sicurezza, gestione dei dati e responsabilità sui contenuti; l’approccio è “compliance first” e influenza il design dei prodotti. Per chi integra tecnologie cinesi, significa filtri e audit più stretti “out of the box”. (chinalawtranslate.com, The Library of Congress, White & Case, www.hoganlovells.com)


5) Impatto economico: dove l’IA cinese spinge davvero

  • Manifattura intelligente: visione artificiale per controllo qualità, manutenzione predittiva e ottimizzazione linee → più resa, meno scarti.

  • Retail & pagamenti: modelli a basso costo abiliano cataloghi generativi, customer service in lingua locale e scoring più granulari.

  • Pubblica amministrazione: chatbot per servizi civici, traduzione istantanea, analytics su grandi basi dati.

  • Filiera tech: componentistica, robotica collaborativa e semiconduttori “good enough” per l’inferenza edge, riducendo dipendenza da GPU premium.


6) Tre scenari 2025–2027 (e cosa significano per noi)

  1. Autonomia guidata dallo Stato
    Accelerazione su chip domestici, cloud locali e modelli “nazionali”. Effetto: standard alternativi e maggior frammentazione dei mercati. (Financial Times)

  2. Ibridazione competitiva
    Convivenza tra stack locali e tecnologie occidentali “declassate”, con concorrenza sul prezzo per token e servizi verticali. (RAND Corporation, maggiegray.us)

  3. Guerra di piattaforme
    Ecosistemi chiusi, interoperabilità limitata, lock-in regolatorio. Effetto: imprese costrette a scegliere “blocchi tecnologici” diversi per mercati diversi.


7) Cosa devono fare ora brand europei e PMI italiane

  • Diversificare fornitori di compute e modelli: valutare stack europei/USA e, quando serve, alternative cinesi per casi d’uso non sensibili.

  • Ottimizzare TCO dell’IA: monitorare price-cuts API e costi d’inferenza locali; i tagli cinesi possono comprimere i listini globali. (maggiegray.us)

  • Compliance by design: se si opera in Cina o con dati di cittadini cinesi, mappare le richieste delle Misure Interinali (valutazioni, watermarking, risk management). (chinalawtranslate.com)

  • Edge + cloud: usare inferenza su ASIC/acceleratori “good enough” per ridurre dipendenza da GPU top-tier e volatilità di prezzo. (Trend coerente con la spinta all’autonomia locale.) (RAND Corporation)


Indicatori chiave da tenere d’occhio

  • Tasso di adozione dei chip domestici (Huawei/Cambricon) vs. GPU Nvidia per training/inferenza. (RAND Corporation)

  • Nuovi modelli “flagship” (Qwen, ERNIE, Hunyuan) e benchmark su ragionamento/multimodalità. (Forbes, interconnects.ai)

  • Aggiornamenti regolatori sul lato generativo e sui dataset consentiti. (White & Case)

  • Potenza di calcolo dichiarata e reale: gap tra liste pubbliche e capacità effettive. (top500.org, Christopher Sanchez & Co.)


In sintesi

La crescita forte dell’IA cinese non è un fuoco d’artificio di annunci, ma un riassetto di lungo periodo: chip domestici incentivati, modelli che migliorano rapidamente, costi che scendono, regole che uniformano il mercato interno. Per chi opera globalmente, la partita si gioca su costi, compliance e interoperabilità. Chi saprà manovrare tra blocchi tecnologici diversi, mantenendo agilità di fornitura e governance dei dati, avrà un vantaggio competitivo reale.



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