Chi osserva la mente?
Un viaggio dentro la Consapevolezza
Viviamo gran parte delle nostre giornate immersi nei pensieri. Essi scorrono come un fiume incessante: ricordi, progetti, desideri, paure. Ma se ci fermiamo un attimo, possiamo scoprire qualcosa di sorprendente: non siamo i nostri pensieri.
L’osservatore silenzioso
Quando ci sediamo in silenzio e osserviamo la mente, ci accorgiamo che esiste uno spazio interiore capace di assistere al flusso mentale senza essere trascinato via.
Quello spazio è la Consapevolezza.
È come il cielo che rimane intatto mentre le nuvole passano: a volte leggere e luminose, altre volte dense e tempestose, ma sempre destinate a dissolversi.
La domanda che apre la porta
Prova a chiederti:
“Chi è consapevole di questo pensiero? Chi osserva la mia mente?”
Non cercare una risposta intellettuale. Piuttosto, lascia che la domanda ti porti indietro, verso la sorgente stessa dell’attenzione.
Ogni volta che la mente afferra un nuovo contenuto, torna indietro con delicatezza: chi è che sta guardando?
Oltre il pensiero
Se continui a seguire questo filo, accade qualcosa di straordinario: i pensieri perdono peso, come onde che si frangono sulla riva. Ciò che rimane non è un vuoto sterile, ma una presenza viva, vasta, silenziosa.
È lì che il senso di “io” si trasforma: non più identificato con la mente, ma radicato nella pura esperienza di essere.
Riposare nell’essere
Conoscere te stesso non significa costruire una nuova identità, ma riconoscere ciò che già sei prima di ogni pensiero.
Riposare in quello spazio significa vivere in contatto diretto con la sorgente della vita, liberi dalla tirannia dei pensieri e dalle maschere dell’ego.
👉 Invito pratico: oggi ritagliati qualche minuto di silenzio. Chiudi gli occhi, osserva i tuoi pensieri senza seguirli, e chiediti con sincerità: Chi sta osservando?
Lascia che la domanda ti riporti sempre più vicino a ciò che sei davvero.
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