Quando la mente resiste: dall’illusione al risveglio interiore
Viviamo immersi in un flusso continuo di pensieri, interpretazioni e convinzioni. La mente cerca di ordinare la realtà, di darle un senso coerente, di esercitare il suo potere di controllo. È la sua funzione, ma anche la sua trappola. Ciò che non può controllare, lo teme.
Ecco perché ogni vera trasformazione interiore non nasce mai da un semplice atto di volontà, ma dal crollo di un’illusione. Quando la struttura fragile dell’ego – quella voce che ci dice chi dovremmo essere, cosa dovremmo fare, come gli altri dovrebbero percepirci – inizia a incrinarsi, la mente trema.
L’ego e la paura della libertà
Il cosiddetto “falso sé”, che comunemente chiamiamo ego, è un meccanismo di sopravvivenza. Esso crea una narrazione continua: “Io sono questo, io non sono quello. Questo mi appartiene, quello mi minaccia.”
Ma l’ego non conosce la vera libertà, perché essa non si lascia possedere. Per l’ego, la libertà è follia. Non la può seguire, non la può prevedere, non la può controllare. Così, quando ci avviciniamo alla possibilità di vivere senza i suoi confini, scatta la resistenza: ansia, dubbio, senso di smarrimento.
Non stai impazzendo: stai cadendo fuori dal sogno
Chi ha attraversato un percorso di risveglio interiore conosce bene questa sensazione: il mondo perde consistenza, ciò che prima sembrava ovvio improvvisamente appare fragile, relativo, illusorio.
La mente, privata dei suoi vecchi riferimenti, grida: “È follia! Stai perdendo il controllo!”
Ma in realtà, ciò che si sta perdendo non è il controllo, è l’illusione stessa del controllo.
Non stiamo impazzendo: stiamo semplicemente cadendo fuori dal sogno.
Quando il mondo non ha più senso
Ogni grande svolta avviene nel momento di crisi. Quando il mondo esterno non ci dà più certezze, quando le vecchie spiegazioni non funzionano più, si apre un varco: la possibilità di intravedere la Verità.
E la Verità, quella con la “V” maiuscola, non è qualcosa che si possiede, ma qualcosa che ci attraversa. Non ha bisogno di concetti né di approvazioni. Non deve convincere la mente, deve soltanto spezzarla.
Lasciarsi spezzare
È paradossale: cerchiamo forza, ma il risveglio arriva solo attraverso una resa. Non è un annientamento, ma una liberazione. Quello che si spezza non siamo “noi”, ma la corazza che ci impediva di vedere.
Tutto ciò che è falso cadrà. Tutto ciò che è reale rimarrà.
La nostra vera essenza non si perde, perché non dipende da pensieri, ruoli o storie: è ciò che c’era prima e ciò che ci sarà sempre.
Conclusione: la follia che salva
Il percorso interiore assomiglia a un cammino oltre la follia apparente.
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L’ego la teme, perché non la controlla.
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La mente la combatte, perché non la comprende.
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Ma l’anima la riconosce, perché è il suo linguaggio naturale.
Ogni crisi, ogni caduta, ogni incrinatura dell’illusione è un invito: lasciare andare, smettere di opporsi, permettere alla verità di emergere.
Non si tratta di diventare folli, ma di lasciarsi guarire da ciò che la mente chiama follia e che, in realtà, è pura libertà.
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