giovedì 30 ottobre 2025

“Dietro quella serranda abbassata non c’è solo un’edicola che muore, ma un intero modo di pensare che smette di sfogliare il mondo.”



📚 Le Edicole che Scompaiono: l’Ultima Frontiera della Carta nel Mondo Digitale

C’erano un tempo, agli angoli di ogni piazza, figure familiari dietro un bancone di metallo. Mani che sfogliavano quotidiani ancora caldi di stampa, il profumo dell’inchiostro che si mescolava al caffè del bar accanto.
Oggi, quel rituale quotidiano sta lentamente dissolvendosi nell’etere digitale. Le edicole, simbolo di un’Italia che leggeva camminando, stanno scomparendo.

📰 Un fenomeno silenzioso ma inesorabile

Secondo le più recenti stime del Sindacato Nazionale Giornalai d’Italia, nel giro di vent’anni il numero delle edicole si è dimezzato: da oltre 35.000 a meno di 15.000 punti vendita.
Ogni chiusura è una piccola crepa nella rete sociale dei quartieri, un pezzo di memoria che si spegne dietro una saracinesca arrugginita.

Il colpevole, si dice, è il digitale: le notizie scorrono ormai sugli smartphone, gli abbonamenti online costano meno di un giornale cartaceo e gli algoritmi ci consegnano “solo ciò che vogliamo leggere”. Ma dietro questa apparente comodità si nasconde una perdita più profonda.

💻 Il digitale non profuma di carta

Le edicole erano più di semplici negozi. Erano luoghi di incontro, termometri sociali e archivi di diversità editoriale.
Davanti ai loro scaffali si poteva trovare di tutto: dal quotidiano di partito al fumetto d’autore, dalla rivista di viaggi alle raccolte di enigmistica.
Oggi, invece, viviamo immersi in bolle digitali dove l’informazione è veloce, ma spesso frammentata e impersonale.

Sfogliare un giornale è un atto fisico, quasi meditativo. Richiede lentezza, attenzione, curiosità. Un clic, invece, è impulsivo.
E quando scompare la lentezza, scompare anche una parte del pensiero critico.

🧠 Le edicole come presìdi culturali

In molte città italiane, alcuni edicolanti resistono reinventandosi:

  • aprono corner libreria,

  • vendono biglietti per eventi locali,

  • trasformano la loro edicola in piccoli hub culturali dove si parla di politica, arte e territorio.

Sono iniziative coraggiose, ma isolate.
L’Italia, patria del giornalismo e della parola scritta, rischia di perdere le sue piazze del sapere proprio nel momento storico in cui servirebbero di più.

🌱 Non una fine, ma una trasformazione

La scomparsa delle edicole non è solo la fine di un mestiere: è il segno di un cambiamento antropologico.
Stiamo sostituendo la cultura del “dialogo in edicola” con quella dello “scroll solitario”.
Eppure, come spesso accade nella storia, il ritorno alla carta potrebbe essere una forma di resistenza: un gesto consapevole, un modo per ricordarci che l’informazione non è solo contenuto, ma anche esperienza.

🕯️ Un invito alla lentezza

Quando un’edicola chiude, non sparisce solo un punto vendita. Sparisce un modo di essere cittadini, di appartenere a una comunità.
Forse dovremmo tornare, ogni tanto, a comprare un giornale vero. Non per nostalgia, ma per gratitudine.
Perché tra le mani, tra la carta e l’inchiostro, c’è ancora qualcosa che nessun algoritmo potrà mai replicare: l’anima della notizia.




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