Parto da Zombie, poi allarghiamo alla “guerra dei satelliti” e colleghiamo le due cose.
1. Di cosa parla davvero Zombie
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È un brano del 1994 dei Cranberries, scritto da Dolores O’Riordan.
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Nasce come reazione alla bomba dell’IRA a Warrington (1993), che uccise due bambini, Johnathan Ball (3 anni) e Tim Parry (12 anni).(Wikipedia)
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Sullo sfondo ci sono i Troubles in Irlanda del Nord: decenni di conflitto, attentati, morti civili.(Wikipedia)
Alcuni passaggi chiave:
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“Another head hangs lowly / child is slowly taken” → l’immagine nuda del bambino ucciso.
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“It’s not me, it’s not my family” → rifiuto del fanatismo: la violenza viene giustificata “a nome del popolo”, ma in realtà molte persone non la vogliono.
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“In your head… they are fighting” → il vero “zombie” non è il mostro dei film, ma la mente anestetizzata dalla propaganda e dall’odio, che continua il conflitto in loop.
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“When the violence causes silence / we must be mistaken” → se la violenza zittisce tutti, allora c’è qualcosa di profondamente sbagliato.
È un pezzo anti-terrorismo e anti-guerra, non “di parte”: contesta l’idea stessa di usare bombe per cause politiche o identitarie.(Wikipedia)
2. Dalla bomba nel cestino alla guerra in orbita
Negli anni ’90 la guerra era ancora, nell’immaginario, fisica e vicina: bombe in strada, soldati, carri armati. Oggi, la “guerra che verrà” di cui parli – quella dei satelliti – è molto più astratta, tecnica e invisibile, ma altrettanto reale.
Cosa significa “guerra dei satelliti”?
Oggi i satelliti sono il sistema nervoso del pianeta:
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comunicazioni (internet, telefoni, Starlink ecc.)
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GPS e navigazione
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osservazione della Terra, spionaggio, droni
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finanza globale (sincronizzazione oraria)
Per questo gli eserciti stanno sviluppando armi contro i satelliti (counterspace):(Secure World Foundation)
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armi cinetiche: missili che colpiscono e distruggono un satellite (USA, Russia, Cina, India hanno già fatto test reali creando detriti).(Secure World Foundation)
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armi “morbide”:
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jamming (disturbo del segnale radio)
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spoofing (falsificare il segnale GPS)
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cyberattacchi ai sistemi a terra o ai satelliti stessi.(CSIS)
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E infatti:
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in Ucraina c’è stato un uso massiccio di Starlink per mantenere comunicazioni e guidare droni; il sistema è stato bersaglio di jamming e cyberattacchi.(CSIS)
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un blackout globale di Starlink ha bloccato per oltre due ore le comunicazioni militari ucraine, mostrando quanto sia fragile affidarsi a una sola costellazione privata.(Reuters)
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il jamming del GPS ha già colpito voli civili e istituzionali in Europa; nel 2025 si è parlato di interferenze sul volo della presidente della Commissione UE.(The Guardian)
Negli organismi internazionali si discute apertamente di outer space come “war-fighting domain”: alcuni Stati lo dichiarano esplicitamente e si parla di corsa agli armamenti in orbita.(United Nations Press)
3. Il filo rosso: dai “zombie” con la bomba ai “tecnici” con il mouse
Se vuoi approfondire il tema in chiave narrativa/filosofica (ad esempio in un articolo):
a) La disumanizzazione
In Zombie il cuore è questo: chi uccide civili è come uno zombie, ha delegato il pensiero a un’idea astratta (“la causa”, “la nazione”, “Dio”, “la storia”).
Nella guerra dei satelliti il rischio è simile, ma più subdolo:
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chi “attacca” spesso non vede direttamente le vittime.
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un ingegnere che lancia un malware su un satellite di comunicazione “taglia” ospedali, ambulanze, famiglie, a migliaia di km, ma sullo schermo vede solo log, grafici, percentuali.
È una nuova forma di violenza a distanza, ancora più disincarnata.
b) La retorica: “non siamo noi, è la tecnologia”
Così come nel brano si sente il “non è colpa mia, è la mia storia, la mia identità”, nella guerra orbitale la scusa diventa: “non è guerra, è solo una misura tecnica”, “è solo jamming”, “è solo un test ASAT”.(ccdcoe.org)
Ma:
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se un blackout satellitare isola un Paese, rallenta soccorsi, blocca le cure, gli effetti sono concreti quanto una bomba nel cestino.
c) Il nuovo “campo di battaglia” è la nostra testa
Dolores cantava “in your head, in your head, they are fighting”.
Oggi:
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la guerra passa dai dati che vediamo o non vediamo: immagini satellitari che arrivano o vengono bloccate; mappe che guidano o disorientano.(Business Insider)
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chi controlla i satelliti controlla la narrazione della guerra (quello che si vede dallo spazio) e la logistica sul terreno.
È come se il “campo di battaglia mentale” di Zombie si fosse spostato negli strati invisibili dell’infrastruttura digitale.
4. Spunti concreti per “approfondire l’argomento” (anche in chiave blog)
Ti lascio qualche idea strutturata che puoi sviluppare:
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Titolo possibile:
Da Zombie alle guerre dei satelliti: quando la violenza smette di avere un volto -
Struttura:
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Hook iniziale: l’urlo di Dolores nel 1994 e un blackout di Starlink nel 2025: cosa hanno in comune?(Wikipedia)
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Parte 1 – La bomba nel cestino: breve racconto della strage di Warrington, dei Troubles e della nascita di Zombie.
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Parte 2 – La bomba che non si vede: spiegare in modo semplice cos’è un satellite, cosa sono ASAT, jamming, cyberattacchi.(Secure World Foundation)
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Parte 3 – Gli zombie del XXI secolo: non più kamikaze in strada, ma tecnici e decisori che spengono infrastrutture da una tastiera, convinti che sia “pulito” perché non vedono il sangue.
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Parte 4 – Etica dell’orbita: rischi di detriti, corsa agli armamenti spaziali, mancanza di regole forti su armi in orbita.(outerspacelawsapienza.it)
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Chiusura: riprendere il verso “When the violence causes silence, we must be mistaken” come monito: la guerra dei satelliti è silenziosa proprio perché non fa rumore, ma per questo va raccontata ancora di più.
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Domanda finale al lettore:
Non è forse il momento di aggiornare le nostre canzoni di protesta – non solo contro i fucili, ma contro i cursori che spengono il cielo?
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