Strade italiane, buche infinite: perché la Campania può diventare il simbolo del cambiamento con Roberto Fico alla Regione
Le strade italiane sono diventate un meme nazionale: ruote distrutte, sospensioni spezzate, scooter che slalomano tra crateri d’asfalto, pedoni costretti a camminare in mezzo alla strada per evitare marciapiedi impraticabili.
Una scena che al Sud – e in Campania in particolare – è la normalità da anni.
Non è solo una questione estetica o di comfort: è un problema di sicurezza, di diritti, di dignità. E oggi, con Roberto Fico alla guida della Regione Campania, abbiamo l’occasione di trasformare questo tema da lamento quotidiano a priorità politica concreta.
Le strade italiane: molto lontane dai migliori standard
I numeri non mentono. A livello europeo, la qualità delle infrastrutture stradali italiane è percepita come relativamente bassa rispetto ad altri Paesi UE.(Mobility & Transport - Road Safety)
Nelle classifiche internazionali sulla qualità delle strade, l’Italia si colloca ben dietro Paesi come Olanda, Svizzera, Austria e Spagna, che guidano i ranking europei.(euronews)
Sul fronte sicurezza, l’Italia registra un tasso di mortalità stradale di circa 51,4 morti per milione di abitanti, contro una media UE di 44,8: siamo più indietro di molti partner europei e solo 19esimi per performance di sicurezza.(ACI Gov)
Dietro ogni statistica ci sono vite. Ogni buca non riparata, ogni guardrail inesistente, ogni segnaletica scolorita può trasformarsi in un incidente, talvolta mortale.
Campania: laboratorio di tutto ciò che non funziona (e di ciò che può cambiare)
Se guardiamo i dati della Campania, il quadro diventa ancora più evidente: nel 2023 si sono registrati oltre 10.200 incidenti stradali, con 220 morti e più di 14.600 feriti.(Istat)
Le associazioni delle vittime della strada denunciavano già anni fa una situazione “allarmante” in Campania, parlando esplicitamente di troppe buche, strade devastate e meteo che peggiora una rete già fragile.
Campania significa:
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strade provinciali con manto a “pelle di coccodrillo”,
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buche che diventano vere e proprie trappole d’acqua,
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tratti extraurbani senza adeguata illuminazione,
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collegamenti interni che rallentano mobilità, lavoro, turismo.
Qui la cattiva manutenzione non è solo scomodità: è un ostacolo strutturale allo sviluppo economico, al turismo, alla sicurezza quotidiana.
Perché le nostre strade si disfano così in fretta?
Le buche non appaiono per magia. Sono il risultato di una combinazione di fattori:
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Manutenzione ordinaria insufficiente: si interviene spesso solo in emergenza, “a macchia di leopardo”, rattoppando invece di rifare seriamente i tratti ammalorati.
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Traffico intenso e mezzi pesanti: soprattutto su alcune arterie strategiche, il continuo passaggio di tir e autobus stressa l’asfalto oltre i limiti.
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Piogge intense e cambi climatici: l’acqua penetra nelle microfessure, il gelo e il caldo estremo rovinano il manto, che poi cede.
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Progettazione e materiali non sempre adeguati: se risparmi sui materiali, prima o poi la strada ti presenta il conto.
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Frammentazione delle competenze: Comuni, Province, Regione, ANAS… spesso non è chiaro chi debba intervenire, e i tempi si allungano.
Il risultato? Strade che sembrano invecchiare di 10 anni in 2 inverni.
Roberto Fico alla Regione: occasione per un “Patto per le Strade della Campania”
La Campania ha appena voltato pagina: alle regionali 2025 Roberto Fico ha vinto la presidenza della Regione con un largo consenso, aprendo una nuova fase politica dopo l’era De Luca.(Wikipedia)
Non parliamo di un volto qualsiasi: Fico è un politico che viene da Napoli, che conosce bene il territorio, e che ha alle spalle ruoli istituzionali di altissimo profilo, dalla Presidenza della Camera alla Vigilanza RAI, dove si è battuto per trasparenza e controllo sull’uso delle risorse pubbliche.(Wikipedia)
Questa combinazione – radici locali + esperienza istituzionale – è esattamente ciò che serve per affrontare seriamente la questione delle strade.
Immaginiamo cosa potrebbe significare un “Patto per le Strade della Campania” sotto una guida politica che decide di mettere questo tema al centro:
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Piano straordinario di manutenzione triennale
Non interventi spot, ma un cronoprogramma pubblico, con priorità chiare:-
mappatura completa dei tratti più pericolosi,
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rifacimento profondo (non solo rattoppi),
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sincronizzazione dei lavori con i cantieri di fognature e servizi, per non spaccare l’asfalto ogni sei mesi.
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Open data sulle strade e sui cantieri
Pubblicare online:-
dove si interviene,
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quanto si spende,
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chi ha l’appalto,
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in che tempi viene chiuso il cantiere.
La trasparenza riduce sprechi, ritardi e lavori fatti male.
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App regionale per segnalare in tempo reale buche e pericoli
Non solo sfogo social, ma uno strumento ufficiale:-
ogni buca fotografata e geolocalizzata,
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classifica di priorità (es. vicino scuole, ospedali, fermate bus),
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feedback visibile al cittadino su quando e come si è intervenuti.
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Integrare sicurezza stradale e educazione civica
ANAS ricorda che oltre il 90% degli incidenti dipende dal comportamento umano alla guida, in Campania come altrove.(RaiNews)
Una Regione che investe su strade migliori, ma anche su campagne serie contro alta velocità, uso del cellulare e mancato uso delle cinture, può salvare vite in pochi anni. -
Usare davvero i fondi europei e nazionali per infrastrutture
L’Italia ha accesso a risorse importanti per mobilità e sicurezza, ma spesso si perde tra burocrazia e progetti poco concreti. Una regia regionale forte può:-
intercettare fondi,
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progettare lavori strategici,
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coordinare Comuni e Province.
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Non basta un Presidente: serve una comunità che non si abitua più al degrado
Pensare che “ci penserà Fico” sarebbe un errore: il cambiamento vero nasce quando istituzioni e cittadini remano nella stessa direzione.
Come cittadini campani (e italiani) possiamo:
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Non normalizzare più la buca: segnalarla, fotografarla, scriverne, pretendere risposta dalle amministrazioni.
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Sostenere politicamente chi mette al centro sicurezza e manutenzione, e non solo grandi opere “da taglio del nastro”.
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Guidare meglio: meno velocità, meno smartphone, più rispetto delle regole – perché la strada sicura è fatta sia di asfalto che di comportamenti.(RaiNews)
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Fare pressione costante: comitati di quartiere, associazioni, blog, media locali possono monitorare, denunciare, proporre.
Dal peggior incubo al miglior biglietto da visita
Le strade sono il primo biglietto da visita di un territorio:
prima ancora di un museo, di un lungomare o di un evento culturale, ciò che incontriamo è l’asfalto sotto le nostre ruote.
La Campania oggi ha un’opportunità: trasformare le sue strade da simbolo di abbandono a manifesto concreto di cambiamento, con una nuova guida regionale e una cittadinanza che non accetta più la logica del “si è sempre fatto così”.
Se riusciremo a farlo qui, in una delle regioni più complesse e belle d’Italia, nessuno potrà più dire che le strade italiane sono condannate a restare “le peggiori del mondo”.
Perché il cambiamento – come ha ricordato spesso lo stesso Roberto Fico – non è uno slogan: è una serie di scelte concrete, misurabili, che cominciano da ciò che calpestiamo ogni giorno.
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