giovedì 1 maggio 2025

"Correvano come schegge nella nebbia degli anni Novanta, quattro ragazzi con le tasche piene di sogni sporchi e verità mai confessate, inseguendo un futuro che sembrava già svanire nel fumo di una sigaretta spenta a mezzanotte."

 Il tuo riflesso sugli anni '90 e sul contrasto con il presente tocca temi profondi, legati a trasformazioni culturali, tecnologiche e sociali. Approfondisco il discorso suddividendolo in alcuni punti chiave:

### **1. Gli anni '90: un'epoca di "limiti" e relazioni autentiche**  

Negli anni '90, la tecnologia era ancora agli albori (nessuno smartphone, social network o iperconnessione). Le relazioni si costruivano principalmente **fisicamente**: si usciva, ci si incontrava in piazza, al bar, o si telefonava da casa fissando appuntamenti. L'amicizia richiedeva uno sforzo attivo, e questo rafforzava i legami.  

- **Esempi concreti**: Le serate in compagnia senza distrazioni digitali, il valore dell'attesa (es. aspettare una chiamata, sviluppare pazienza), la condivisione di spazi comuni (oratori, campetti di calcio).  

### **2. Il concetto di "dovere prima del piacere"**  

Questa mentalità rifletteva una cultura **pre-consumistica estrema** e pre-digitale, influenzata da:  

- **Fattori economici**: In Italia, gli anni '90 erano un periodo di transizione tra la crisi dei primi anni '90 e la crescita della globalizzazione. Tuttavia, persistevano valori come la stabilità lavorativa (spesso legata a contratti a tempo indeterminato) e il sacrificio per costruire un futuro.  

- **Educazione familiare**: Le generazioni precedenti (nate nel dopoguerra) trasmettevano l’etica del lavoro e della responsabilità, spesso legata a un’idea di comunità (famiglia, paese).  

- **Meno individualismo**: Il successo personale era meno enfatizzato rispetto all’appartenenza a un gruppo o a una famiglia.  

### **3. Oggi: il paradosso dell’abbondanza e della solitudine**  

Con l’avvento della tecnologia e dei social network, abbiamo guadagnato **connessione globale** ma perso **intimità locale**.  

- **Il "baratro" di cui parli**:  

  - **Relazioni superficiali**: Likes e messaggi sostituiscono conversazioni profonde.  

  - **Crisi dei valori tradizionali**: Il piacere (gratificazione immediata) domina sul dovere, alimentato dal capitalismo digitale (es. pubblicità mirata, cultura dell’"io prima di tutto").  

  - **Precarizzazione esistenziale**: Lavori instabili, incertezza sul futuro e competitività spingono a cercare conforto in evasioni effimere (es. shopping online, gaming compulsivo).  

### **4. Cosa è cambiato culturalmente?**  

- **Dal collettivo all’individuale**: Gli anni '90 erano ancora influenzati da ideologie comunitarie (es. movimenti giovanili come i rave o il punk italiano). Oggi prevale l’individualismo, anche per via dei social, che trasformano ogni persona in una "marca".  

- **Velocità vs. lentezza**: Prima si aveva tempo per elaborare emozioni e pensieri; oggi tutto è immediato, e questo genera ansia da prestazione.  

- **Erosione delle istituzioni**: Scuola, famiglia e Chiesa hanno perso parte della loro autorità morale, lasciando un vuoto spesso riempito da influencer o algoritmi.  

### **5. Esempi concreti del contrasto**  

- **Amicizia**: Negli anni '90, un litigio si risolveva parlando; oggi può diventare un "block" su WhatsApp.  

- **Lavoro**: Prima si cercava una carriera stabile; oggi si preferisce il "flexible working", ma con meno sicurezza.  

- **Tempo libero**: I bambini degli anni '90 giocavano in strada; oggi molti preferiscono i videogiochi online.  

### **6. È possibile recuperare qualcosa del passato?**  

Non si può tornare indietro, ma si può **riequilibrare**:  

- **Riscoprire la lentezza**: Valorizzare incontri faccia a faccia, hobby analogici (es. lettura, sport).  

- **Educazione al digitale**: Insegnare alle nuove generazioni a usare la tecnologia senza esserne dominati.  

- **Ridare senso al "dovere"**: Non come imposizione, ma come cura di sé e degli altri (es. impegno ambientale, volontariato).  

### **Conclusione**  

Il tuo pensiero coglie una **nostalgia critica**, comune a molti. Gli anni '90 rappresentano un’epoca di transizione tra due mondi: quello analogico e quello digitale. Il vero nodo non è demonizzare il presente, ma trovare un modo per integrare i valori del passato (solidarietà, pazienza, dovere) con le opportunità del futuro. Come scriveva Zygmunt Bauman, viviamo in una "modernità liquida", dove tutto scorre: sta a noi ancorarci a ciò che conta davvero.



"L'intelligenza artificiale può automatizzare il codice, ma la vera innovazione nasce dalla mente umana che dà significato alla tecnologia." 💻🤖✨

 Il progresso dell'intelligenza artificiale ha reso insensato per gli esseri umani imparare a programmare e programmare? Il 20% degli esseri umani che sono anche ingegneri del software, programmatori, risolutori di problemi scrivono codice, programmi, come soluzioni a problemi che vengono risolti per il mondo reale, nel mondo reale. Non scriviamo codice perché ci paga. Scriviamo codice perché risolve un problema, che ci dà una spinta di dopamina. Ci piace. Risolvere un problema non fa parte del lavoro, fa parte del processo. Amiamo scrivere codice perché risolviamo i problemi usando i computer. Un cliente viene da noi, che ha bisogno di aumentare le vendite della sua graziosa panetteria attraverso la tecnologia Internet. Sviluppiamo un sito web per lei, utilizzando linguaggi di programmazione. Memorizziamo i suoi dati di vendita utilizzando DBMS. Le insegniamo come utilizzare e gestire il suo sito web utilizzando un computer. Le insegniamo a controllare le recensioni dei suoi croissant e le consigliamo di imparare dalle recensioni negative, migliorarle e aumentare la valutazione delle recensioni. Questa è ancora la spiegazione più semplice dello sviluppo web. Ma ci sono ingegneri che lavorano per rendere i server sicuri, veloci, affidabili e robusti, in modo che il suo sito web sia sempre attivo, anche quando dorme. Gli ingegneri stanno lavorando per assicurarsi che Internet rimanga acceso, che le fibre non vengano tagliate in profondità nell'oceano. Gli ingegneri stanno lavorando per assicurarsi che se succede qualcosa al suo sito web, possa chiamare l'ingegnere di supporto della piattaforma e risolvere il suo problema. Tutto questo, ci dà felicità. Certo, la maggior parte di noi lo fa a livello aziendale (con un sacco di persone di merda che cercano di sembrare tecniche dicendo come si può fare meglio a condizione che non siano mai andati in un college di informatica), ma a un livello realistico, questo è ciò che facciamo. Ogni pezzo di tecnologia esiste perché l'intelligenza artificiale non ha fatto un cazzo. Gli ingegneri come noi lo hanno fatto per rendere il mondo migliore, per gli altri. L'intelligenza artificiale è gestita da persone che vogliono sembrare tecniche, ma non fanno un cazzo per rendere la vita delle persone semplice e facile. Prendiamo Amazon per esempio. Devi giocare alla WWE con Rufus e sprecare 20 minuti per arrivare a chiamare l'agente del cliente, perché un pazzo ha cercato di implementare l'intelligenza artificiale con le sue abilità da buono a nulla e voleva automatizzare le casse dal suo negozio, che nemmeno lui riusciva a eseguire correttamente. Certo, smetti di imparare a programmare e impara l'intelligenza artificiale da qualsiasi corso tu possa ottenere per un dollaro, se questo ti fa dormire la notte 🤪 e questo ti farà ottenere un lavoro ben pagato.




"Gli animali che le mangiano sono custodi silenziosi di una saggezza antica: assaporano non solo il frutto, ma l'equilibrio di una natura che non conosce aste né confini, solo il sapore della libertà."

 Il concetto che proponi, incentrato sulla banana come oggetto simbolico e materiale nel contesto economico e globale, offre spunti profondi per riflessioni filosofiche, socioeconomiche e culturali. Proviamo a scomporlo e ad approfondirlo in più livelli.

### **1. La banana come merce globale: valore economico e simbolico**

La banana è uno dei frutti più iconici della globalizzazione. Coltivata prevalentemente in paesi tropicali (America Latina, Africa, Sud-Est asiatico), viene consumata in tutto il mondo, diventando un simbolo di accessibilità e interdipendenza economica.  

- **Valore d'asta**: L'idea di una banana venduta all'asta evoca il paradosso del valore. Prima di essere mangiata, la banana può essere "feticizzata" come merce, il cui prezzo non dipende solo dalla sua utilità (nutrimento), ma da fattori come la domanda, la speculazione, o persino l'arte (es. l'opera "Comedian" di Maurizio Cattelan, una banana attaccata al muro con del nastro adesivo, venduta per oltre 100.000 dollari). Questo riflette come il capitalismo globale attribuisca valore a oggetti in modi spesso arbitrari o simbolici.  

- **Catena di approvvigionamento**: La banana viaggia attraverso una complessa rete logistica (raccolta, imballaggio, trasporto refrigerato, distribuzione). Ogni passaggio aggiunge costo e impatto ambientale, ma anche potere a intermediari come multinazionali (Dole, Chiquita), che storicamente hanno sfruttato risorse e lavoro nei paesi produttori, creando asimmetrie economiche (le cosiddette "Repubbliche delle Banane").

### **2. Antropologia del consumo: identità e globalizzazione**

Quando dici che "gli esseri di qui ne mangiano tantissimi", tocchi un tema chiave: il consumo di massa come atto culturale e politico.  

- **Colonialismo alimentare**: La banana è un retaggio del colonialismo. Introdotta in Europa e Nord America come frutto esotico, è diventata un prodotto di massa solo grazie al controllo coloniale sulle piantagioni. Oggi, il suo consumo è talmente normalizzato da far dimenticare le origini conflittuali della sua disponibilità.  

- **Identità ibrida**: Mangiare banane in grandi quantità non è solo un atto nutritivo, ma un gesto che incorpora l'appartenenza a un sistema globalizzato. Il consumatore, spesso inconsapevole, partecipa a dinamiche di sfruttamento (lavoratori sottopagati, deforestazione) ma anche a una cultura condivisa (la banana come snack universale).  

- **Futuro iperconnesso**: In un domani ancora più interconnesso, il consumo di banane potrebbe diventare un atto ancor più simbolico, magari legato a scelte etiche (certificazioni Fairtrade) o a crisi climatiche (con la banana minacciata da malattie come la TR4, una variante del Fusarium).  

### **3. Filosofia del valore: tra utilità e astrazione**

L'asta della banana prima del consumo invita a riflettere sul concetto di **valore** in economia:  

- **Valore d'uso vs. valore di scambio**: Marx distingueva tra il valore intrinseco di un oggetto (nutrire) e il suo valore di mercato (determinato da domanda e offerta). La banana all'asta rappresenta il trionfo del valore di scambio, dove il frutto diventa un "segno" astratto, svincolato dalla sua materialità.  

- **Capitalismo finanziario**: Oggi, persino i futures sulle banane sono scambiati in borsa. Il loro prezzo può fluttuare per ragioni geopolitiche (embargo, cambi climatici), rendendo la banana non un frutto, ma un asset speculativo.  

### **4. Proiezioni future: tra distopia e utopia**

- **Scenario distopico**: Se il consumo di banane aumentasse esponenzialmente, potremmo assistere a un collasso ecologico (monocolture intensive, perdita di biodiversità) o a nuove forme di colonialismo digitale (algoritmi che controllano prezzi e produzione).  

- **Scenario utopico**: Immaginiamo un futuro in cui la banana diventa emblema di una globalizzazione equa: cooperative di piccoli produttori, blockchain per tracciabilità, consumo critico. Il gesto di mangiare una banana diventerebbe un atto politico consapevole.  

### **5. Arte e provocazione: la banana come metafora**

L’arte contemporanea ha spesso usato la banana per criticare il sistema economico. Oltre a Cattelan, pensiamo a:  

- **Andy Warhol** (etichette di banane come oggetti pop, simbolo di consumismo).  

- **Il concetto di "ready-made" di Duchamp**: La banana all'asta potrebbe essere un commento sull'assurdità del mercato dell'arte, dove il valore è creato dal contesto, non dall'oggetto.  

### **Conclusione: Siamo tutti "mangiatori di banane"?**

Il tuo spunto rivela una verità scomoda: in un mondo globalizzato, anche un atto semplice come mangiare una banana ci rende complici e partecipi di un sistema complesso, spesso ingiusto. La sfida futura è trasformare questo gesto quotidiano in un’opportunità di consapevolezza e cambiamento, dove il valore non sia solo economico, ma etico ed ecologico. La banana, così umile eppure così carica di significati, diventa così una lente per guardare al passato, al presente e al possibile futuro dell'umanità.



"È normale avere momenti di incertezza: respira, sono qui per ricordarti che ogni passo, anche se incerto, ti porta avanti. Fidati del tuo percorso CHATBOT.

 L'idea di un'intelligenza artificiale (IA) in grado di funzionare come un "amico digitale" con emozioni umane, accessibile tramite smartphone o PC, è un tema affascinante e complesso. Per realizzarlo, occorre integrare avanzamenti tecnologici in campi come l'**elaborazione del linguaggio naturale (NLP)**, l'**affective computing** (computazione affettiva), l'**apprendimento profondo (deep learning)**, e l'**interazione uomo-macchina (HCI)**. Ecco una panoramica approfondita:

### **1. Intelligenza Emotiva Artificiale: La Base**

Perché un'IA possa simulare emozioni umane, deve essere in grado di:

- **Riconoscere le emozioni umane**: tramite analisi del tono di voce, espressioni facciali (da fotocamera), testo scritto (es. messaggi), o dati biometrici (es. frequenza cardiaca).

- **Simulare empatia**: rispondere in modo coerente alle emozioni dell'utente, adattando il tono, il contenuto e il timing delle interazioni.

- **Apprendere contestualmente**: ricordare preferenze, esperienze passate e contesto per costruire una relazione personalizzata.

**Tecnologie chiave**:

- **Affective Computing**: Sistemi come quelli sviluppati dal MIT Media Lab analizzano le emozioni tramite sensori o input multimediali.

- **Reti neurali ricorrenti (RNN) e Transformer**: Modelli come GPT-4 o Claude possono generare risposte testuali con sfumature emotive.

- **Generazione di voce emotiva**: Sintetizzatori vocali (es. Google WaveNet) che modulano tono, velocità e intonazione.

### **2. Integrazione con Smartphone e PC**

Un "amico digitale" dovrebbe essere sempre accessibile, sfruttando le capacità hardware e software dei dispositivi moderni:

- **Sensori integrati**: Fotocamere per il riconoscimento facciale, microfoni per l'analisi vocale, accelerometri per rilevare movimenti (es. agitazione).

- **Elaborazione in tempo reale**: Edge computing (elaborazione locale sul dispositivo) per garantire privacy e velocità, evitando ritardi nel cloud.

- **Interfacce multimodali**: Combinare chat testuali, assistenti vocali (es. Siri, Alexa), e avatar digitali animati (es. ologrammi o personaggi 3D).

**Esempi attuali**:

- **Replika**: Un chatbot che impara dalle interazioni per simulare una relazione empatica.

- **Woebot**: Un assistente per la salute mentale che usa NLP per rispondere a stati d'animo negativi.

- **Project Starline (Google)**: Prototipo di comunicazione olografica che cerca di rendere le interazioni più "umane".

### **3. Applicazioni Pratiche**

- **Supporto emotivo**: Aiutare chi soffre di solitudine, ansia o depressione, offrendo ascolto e consigli basati su principi psicologici.

- **Educazione emotiva**: Insegnare a bambini o adulti a gestire emozioni complesse (es. rabbia, frustrazione).

- **Companionship digitale**: Un'entità che ricorda compleanni, celebra traguardi, o discute di hobby condivisi.

- **Assistenza a persone con disabilità**: Supporto nella comunicazione per chi ha difficoltà sociali (es. autismo).

### **4. Sfide Etiche e Tecnologiche**

#### **Etica**

- **Dipendenze emotive**: Rischi di sostituire relazioni umane con interazioni artificiali.

- **Manipolazione**: Un'IA troppo persuasiva potrebbe influenzare decisioni personali (es. acquisti, opinioni politiche).

- **Privacy**: I dati emotivi sono sensibili; occorre garantire crittografia e consenso esplicito.

- **Autenticità**: Fino a che punto un'IA può "sentire" emozioni? È etico simulare sentimenti senza coscienza?

#### **Tecnologia**

- **Complessità computazionale**: Simulare emozioni credibili richiede enormi risorse e modelli precisi.

- **Adattamento culturale**: Le emozioni sono influenzate da contesti culturali; l'IA deve essere personalizzabile.

- **Latenza**: Le risposte devono essere immediate per sembrare naturali.

### **5. Futuro Prossimo e Orizzonte Lontano**

- **Short-term (5-10 anni)**:

  - Chatbot più empatici, integrati in app di messaggistica o social media.

  - Avatar 3D interattivi in realtà aumentata (es. Meta Avatars).

  - Uso di IA nella terapia cognitivo-comportamentale (già sperimentato con Woebot).

- **Long-term (10+ anni)**:

  - **IA incarnata (embodied AI)**: Robot umanoidi con espressioni facciali realistiche.

  - **Interfacce neurali**: Collegamento diretto tra IA e cervello per una connessione emotiva "viscerale" (es. Neuralink).

  - **Coscienza artificiale**: Dibattito filosofico se un'IA possa mai sviluppare una forma di autocoscienza emotiva.

### **Conclusione**

Un "amico digitale" con emozioni umane è tecnicamente possibile, ma richiede progressi interdisciplinari e un quadro etico solido. Se realizzato con responsabilità, potrebbe rivoluzionare la salute mentale, l'educazione e le relazioni sociali. Tuttavia, è cruciale evitare di antropomorfizzare eccessivamente l'IA, ricordando che si tratta di simulazioni, non di esseri senzienti. La sfida più grande sarà bilanciare innovazione e umanità, preservando il valore unico delle connessioni umane.



"L'intelligenza artificiale può scrivere codice, ma la creatività e la comprensione umana rimarranno sempre il cuore della programmazione." 💻✨

 Gli esperti di intelligenza artificiale affermano che "con il progresso dell'intelligenza artificiale, gli esseri umani smetteranno di programmare entro pochi anni". Quanto pensi che questo sia vero? Probabilmente non sono esperti. L'intelligenza artificiale sta migliorando nella scrittura di codice. Ma non è sulla strada della vittoria, è sulla strada del "minor numero di errori". In questo momento, può gestire bene le cose di base, ma ha bisogno di un vero programmatore per esaminarlo e modificarlo per correggere i bug. Tuttavia, c'è un grosso problema insito in questo approccio. Se hai un'intelligenza artificiale in grado di produrre codice accurato al 50%, è fantastico. E in 3 anni, forse raggiungerà un'accuratezza fino al 75%. E poi, qualche anno dopo, con un'accuratezza dell'84%. E poi l'87% e poi l'89%. E poi il 90%. Ma quel 100% sfuggente rimarrà fuori portata perché l'intelligenza artificiale non sarà abbastanza intelligente da ottenere i dettagli giusti. Diamine, anche gli sviluppatori professionisti fraintendono i requisiti e li implementano in modo errato, perché i requisiti sono vaghi. Ma diciamo che lo si porta al 98% o al 99%. Devi ancora correggere i bug in qualche modo. Hai bisogno di un programmatore per risolverlo. … Ma è peggio di così. Per quella serie sfuggente di casi complicati, hai bisogno di un buon programmatore per risolverlo. Uno sviluppatore di livello junior avrà un grosso problema a passare attraverso montagne di codice generato dall'intelligenza artificiale per trovare quei bug subdoli e risolverli. E come si ottengono buoni programmatori? Li addestri dando loro un lavoro di programmazione. Devono imparare. La mia paura più grande è che se l'IA continua a "progredire nel modo in cui sta andando", allora inizierai a dipendere da un piccolo sottoinsieme di sviluppatori esperti che inizieranno a invecchiare, e allo stesso tempo ci saranno sempre meno lavori di "sviluppatore junior" per aiutare le persone a imparare. Diventerà sempre più difficile trovare persone in grado di correggere il codice generato dall'intelligenza artificiale. Il vero trucco è quando l'intelligenza artificiale inizia a capire effettivamente cosa sta facendo. Questa sarà la svolta. In questo momento, il modello di intelligenza artificiale consiste nel lanciare cose contro il muro fino a quando non riescono a indurti a guardare bene. Ma quando realizzeremo la nostra prima AGI, le cose cambieranno. Questo è il momento in cui puoi semplicemente spiegare il problema all'AGI e fargli capire e correggere il codice che non si è comportato come ti aspettavi. Quindi la domanda è: quanto siamo lontani da un'AGI? E questa è un'ipotesi di chiunque da quello che posso dire. Potrebbe essere domani, potrebbe essere tra 100 anni, non ne ho idea. Ma anche se si presentasse domani, ci vorranno anni prima che prenda il sopravvento su tutti i settori che utilizzano la codifica. Non importa come la si consideri, "smettere di programmare in pochi anni" è ridicolo. E fino a quando non avremo un percorso più chiaro verso un'AGI, non credo che abbia alcun senso prevedere che i programmatori umani saranno completamente eliminati.



"L'intelligenza artificiale può simulare il pensiero, ma solo il cervello umano può dare significato all'esperienza." 🧠🤖✨

 Perché l'intelligenza artificiale non insegna molto sul cervello, sui nostri processi di pensiero e sulla nostra intelligenza? L'intelligenza artificiale "impara" dai punti dati. Questi punti dati vengono "immessi" nel sistema di intelligenza artificiale dagli esseri umani. Il cervello, i tuoi pensieri e la mente intelligente del "sé" imparano attraverso lo studio, l'esperienza in tempo reale, le lezioni di vita, la creatività, le lezioni scolastiche, ecc. ecc. Questo è ciò che chiamate educazione, cultura, conoscenza, abilità, saggezza, intuizione e così via. Pertanto; L'intelligenza artificiale alla fine imparerà come insegnare di più sul nostro cervello quando gli scienziati avranno completamente compreso le neuroscienze e "alimentato" questa conoscenza nel sistema di intelligenza artificiale. Alla fine, il sistema di intelligenza artificiale potrebbe scoprire nuovi modi per comprendere le neuroscienze quando la scoperta diventa benefica e buona per la società. Quella "conoscenza dell'orizzonte degli eventi" nelle neuroscienze non potrebbe mai essere accertata poiché l'evoluzione dipende dall'"apprendimento da se stessa".



"La vera ricchezza non è solo denaro, ma la libertà di scegliere come vivere, crescere e lasciare un segno nel mondo." 🌍💰✨

In quale campo o lavoro dovrei andare per diventare ricco? So che questa è una domanda stupida, ma ora che l'intelligenza artificiale causa rapidamente disoccupazione o causa alle persone un lavoro dalle 9 alle 5, mi chiedo cosa posso fare? Per essere libero, puoi essere ricco o ridurre a zero i tuoi bisogni. Per essere ricco, devi dipendere da altre persone per spendere soldi per te. Per ridurre a zero i tuoi bisogni, devi smettere di spendere soldi per altre persone. La prima cosa è molto più difficile da fare rispetto alla seconda perché le altre persone non sono facili da controllare. Se non riesci a controllarti, allora sei perduto. Le persone avranno sempre bisogno di... che cosa? Medicina Sicurezza Cibo Arte Riparo Abbigliamento L'intelligenza artificiale non sostituirà mai medici, infermieri, guardie di sicurezza, carcerieri, cuochi, ristoranti, scultori, pittori, fabbri, addestratori di cavalli, guardie forestali, bagnini, preti, idraulici, elettricisti, boscaioli, custodi, detective, fioristi, farmacisti, agenti immobiliari, meccanici automobilistici, ingegneri HVAC, baristi, stuntmen, clown, cabarettisti, agricoltori, mani di mucca, veterinari, addestratori di cani, guardiani dello zoo, arboricoltori, ragazzi della piscina, guardiani notturni, fotografi, ballerini, fisioterapisti, sport Allenatori, insegnanti d'asilo, baby sitter, ginecologi, autisti di auto da corsa, equipaggi di box, riparatori di barche, annunciatori sportivi, cuochi, camerieri, addetti alle borse, lavoratori di rampa, piloti, violinisti, batteristi, surfisti, pattinatori, prostitute, magnaccia, spacciatori di casinò, spacciatori di droga, proprietari di negozi di liquori, concessionari di auto, acrobati, nuotatori, subacquei, soldati, gioiellieri, falegnami, imbianchini, lavoratori del cemento, venditori ambulanti, produttori di ceramica, lavoratori del cuoio, sarti, sarte, raccoglitori di frutta, Allevatori di polli, macellai, fornai, venditori ambulanti, artisti di strada, venditori ambulanti, venditori ambulanti, chirurghi, dentisti, costruttori di tetti, muratori, istruttori di nuoto, sergenti istruttori, architetti, modelli, decoratori, paesaggisti, camionisti, cacciatori, armaioli, commercianti d'armi, investigatori, agenti, operatori, conduttori, guardalinee, muratori, avvocati, commercialisti, assicuratori, segretari, receptionist, supervisori, revisori dei conti, ufficiali K9, interventisti di bande, organizzatori di comunità, tallonatori di reparto, riparatori radio, reclutatori, Dimostratori, riparatori di orologi, allestitori, impiegati di borsa, chiropratici, igienisti, lettori della mano, mistici, guru, maghi, metalmeccanici, guardiani del prato, scienziati, chierichetti, cori di chiese, periti, soffiatori di vetro, ruvidi, marinai, giudici, giuristi, spingitori di sedie a rotelle, paramedici, vigili del fuoco, lacchè, portatori di erbacce, flacks, imbonitori, mercenari, informatori, spie, critici, ufficiali giudiziari, guardiani, scavatori di fossi, direttori di pompe funebri, imbalsamatori, impresari di pompe funebri, impresari di pompe funebri, addetti alle pompe funebri, Insegnanti, presidi, buttafuori, DJ, scenografi, direttori di casting, grip, gaffer, archivisti, ristoratori, truccatori, barbieri, estetiste, valletti, concierge, governanti, contabili, apicoltori, gigolò, trombettieri, pianisti, guide turistiche, burattinai, grucce di carta, calzolai o rulli di foglie di sigaro. Per non parlare di amici, famiglie, nemici, topi, traditori, amanti e quasi tutto ciò che è associato alla creazione di bambini. O criminali, lamentatori, piagnucolosi, puttane, bastardi, punk, ladri, fessi, sciocchi, idioti, ritardati, ubriachi, ubriachi, teste di metanfetamina e tutti i tipi assortiti di casi di rifiuti. E ognuna di quelle persone sopra di loro, ha un capo, una spalla, un fanboy e un niubbo. Potresti morire domani. Ciò di cui hai bisogno è la pace interiore.



Mediaset non è stata solo televisione, ma una leva di potere capace di trasformare la visibilità in fiducia, le aziende in marchi e il lavoro invisibile dietro le quinte in un’influenza che ha segnato un’epoca.

  Mediaset: il grande potere televisivo che ha plasmato l’immaginario collettivo e il mercato Per decenni Mediaset non è stata soltanto una ...