Percorso Formativo
La Passeggiata di Supporto
Riscoprire la meraviglia in un mondo di «liquidità irrisoria»
«Ogni passo è una sillaba che scriviamo sul sentiero, e il cammino diventa racconto di anima.»
Premessa
Viviamo in una società veloce, spesso percepita come superficiale, dove le persone sembrano "statuine da osservare": figure senza magia, prive di cristalli di cuore e di simpatia. La Passeggiata di Supporto nasce per accompagnare chi fatica a relazionarsi con questo nuovo paesaggio umano, offrendo uno spazio quotidiano di movimento, ascolto e rigenerazione. Camminare, anche sotto la pioggia, con il coraggio di attendere quel raggio di sole che riaccende l’anima, diventa atto di resistenza poetica e di cura di sé.
Approfondimento – La liquidità della persona
Viviamo nell’epoca che il sociologo Zygmunt Bauman definisce modernità liquida: le strutture sociali, una volta solide e prevedibili, si sono fatte fluide, mutevoli, prive di confini stabili. In questo contesto non è soltanto la società ad assumere caratteristiche liquide; lo diventa anche la persona stessa, costretta a rinegoziare costantemente la propria identità, le proprie relazioni e i propri desideri.
La liquidità della persona si manifesta in diversi livelli:
Identitario – L’io non è più ancorato a ruoli duraturi (professionali, familiari, comunitari) ma fluttua fra micro‐appartenenze temporanee: un progetto freelance, un gruppo social, una città abitata per qualche mese.
Relazionale – Le connessioni crescono in numero ma spesso si assottigliano in profondità; interazioni veloci, scroll compulsivi, dating usa‐e‐getta e “ghosting” minano la fiducia reciproca.
Emotivo – La costante esposizione a stimoli esterni e la pressione a performare felicità rendono le emozioni accelerate e frammentate; si passa rapidamente dall’entusiasmo al vuoto, dall’indignazione all’indifferenza.
Temporale – Il passato pesa meno, il futuro è nebuloso; domina un presente espanso che chiede reattività immediata, lasciando poco spazio alla contemplazione e al radicamento.
Questa condizione di liquefazione porta con sé opportunità (adattabilità, creatività, libertà di reinventarsi) ma anche rischi significativi:
Perdita di senso: senza punti di appoggio stabili, la narrazione di sé si frammenta e può emergere un senso di inutilità o di smarrimento.
Superficialità affettiva: le relazioni, prive di tempo e presenza, faticano a sviluppare intimità autentica.
Stress da iper‐connessione: il flusso continuo di informazioni richiede un’attenzione che il nostro sistema nervoso fatica a sostenere.
«I legami fra le persone non si spezzano: si sciolgono.» — Z. Bauman
Come contrastare la deriva liquida senza rinunciare alla flessibilità che il nostro tempo offre?
Il passo come atto di condensazione
La passeggiata quotidiana, specie se svolta con intenzionalità e cura, rappresenta un gesto semplice e rivoluzionario di solidificazione dell’esperienza:
Rallenta il ritmo: il corpo si riappropria di un tempo organico, diverso dal tempo‐schermo.
Radica lo sguardo: osservare ciò che resiste (alberi, pietre, architetture) ricorda che esistono realtà più lente della nostra ansia.
Genera continuità: ripetere un percorso, segnare i cambiamenti stagionali, coltiva una memoria del luogo e di sé.
Nutre la relazione: camminare accanto a un’altra persona facilita un dialogo privo di distrazioni frontali, creando profondità conversazionale.
Integra la pioggia e il sole: affrontare il maltempo con un buon giubbotto e attendere il raggio che ritorna insegna l’arte di abitare l’impermanenza senza esserne travolti.
Dal fluido al fluente
Non si tratta di tornare a rigidità ormai impraticabili, bensì di trasformare la liquidità in fluenza: un movimento diretto, che scorre seguendo un alveo scelto consapevolmente. Il cammino quotidiano offre quello spazio‐argine in cui l’acqua della nostra esistenza prende forma, acquista direzione e profondità.
Proprio per questo, il Percorso Formativo “La Passeggiata di Supporto” propone esercizi che:
Riattivano il senso di meraviglia (dal dettaglio naturale alla poesia urbana).
Strutturano abitudini corporee costanti, antidoto alla dispersione emotiva.
Promuovono l’incontro reale con l’altro, oltre lo schermo.
In ultima analisi, camminare è un atto politico e poetico: sottrae la persona alla velocità consumistica e le restituisce la possibilità di costruire legami, narrazioni, identità che, pur mobili, non si dissolvono. Ogni passo diventa un piccolo gesto di ricomposizione del Sé in un mondo che lo vorrebbe permanentemente frammentato.
Obiettivi del Percorso
Riaccendere lo stupore per l’ambiente circostante e per l’incontro con l’altro.
Coltivare la presenza consapevole attraverso una pratica di cammino quotidiano.
Sostenere la resilienza emotiva affrontando anche condizioni climatiche avverse.
Rafforzare l’espressione della personalità, lasciando che il corpo in movimento dia voce all’interiorità.
Favorire connessioni autentiche con gruppi di cammino e momenti di scambio empatico.
Destinatari
Persone che vivono sentimenti di estraneità o fatica relazionale nella società attuale.
Educatori, counselor, operatori sociali che vogliano integrare la passeggiata come strumento di supporto.
Durata & Struttura
6 settimane
1 modulo a settimana (2 ore di incontro + pratica quotidiana autonoma)
Gruppo consigliato: 8–12 partecipanti
Moduli Formativi
Modulo 1 – Risvegliare la Meraviglia
Focus: Sguardo nuovo sul quotidiano.
Storia culturale e simbolica del cammino.
Esercizio: Passeggiata dell’attenzione: 20 minuti osservando dettagli minimi (foglie, crepe, riflessi).
Diario di bordo: annotare 3 scoperte.
Modulo 2 – Il Ritmo Quotidiano
Focus: L’abitudine che nutre.
Costruire una routine di 30 minuti al giorno.
Strumenti: calendarizzazione gentile, reminder poetici.
Esercizio: scegliere un’ora fissa e descrivere le sensazioni corporee dopo 7 giorni di pratica.
Modulo 3 – Ascolto Interiore in Movimento
Focus: Mindfulness ambulante.
Tecniche di respirazione sincronizzata ai passi.
Esercizio: Conteggio dei passi‑respiro (4 passi inspire, 4 passi expire).
Condivisione in cerchio delle emozioni emerse.
Modulo 4 – Sguardi Gentili
Focus: Relazione con l’altro e con l’ambiente.
Etica del camminare: rispetto, silenzio, parola.
Esercizio di coppia: camminata in silenzio tenendo il ritmo dell’altro.
Debriefing su empatia e sintonizzazione.
Modulo 5 – Camminare sotto la Pioggia
Focus: Resilienza e accoglienza dell’impermanenza.
Preparazione: scelta del giubbotto impermeabile, layering.
Esercizio: Abbraccia il grigio – camminata di 15 minuti sotto la pioggia, cercando suoni e profumi.
Riflesso: scrivere una lettera alla propria “nuvola interiore”.
Modulo 6 – Celebrare il Sole
Focus: Espressione di sé e gratitudine.
Attendere consapevolmente la luce dopo la pioggia.
Esercizio: Raccolta di raggi – individuare fasci di luce e sostarvi 30 secondi.
Creare un mandala naturale con materiali trovati lungo il cammino.
Metodologia Didattica
Apprendimento esperienziale: ogni incontro alterna stimolo teorico e pratica immediata.
Diario riflessivo: strumento centrale per interiorizzare intuizioni.
Circle time: condivisione delle narrazioni personali in gruppo.
Supporto digitale leggero: chat di gruppo per incoraggiamento quotidiano, no sovraccarico informativo.
Valutazione & Auto‑valutazione
Griglia di autopercezione (inizio/fine percorso) su: livello di stupore, benessere corporeo, apertura relazionale.
Feedback narrativo: breve racconto finale (“La mia anima in cammino”).
Risorse Extra
Libri: Il diritto di camminare di Rebecca Solnit; Camminare di Thoreau.
Podcast: “Cammini d’Italia” (episodio 12: camminare in città).
Playlist Spotify: “Passi e poesia”.
Appendice – Check‑list del Camminatore Empatico
Giubbotto impermeabile leggero e traspirante.
Scarpe comode, suola antiscivolo.
Piccolo taccuino e matita.
Borraccia.
Curiosità e silenzio interiore.
«Non smettere mai di aspettare il sole: basterà un raggio per disegnare nuovamente il tuo sorriso.»
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