Navi, cavalli e passerelle: la parabola di Guido Grimaldi che ha unito mare, equitazione e stile
1. Radici partenopee e orizzonti oceanici
Guido Grimaldi nasce in una dinastia di armatori che, dal dopoguerra, ha trasformato il cabotaggio mediterraneo in una rete globale di “Autostrade del Mare”. Oggi ricopre il ruolo di Corporate Commercial Director delle linee Short Sea del Gruppo Grimaldi ed è presidente di ALIS, l’associazione italiana della logistica che riunisce oltre 2.400 aziende e 430 mila addetti.(The MediTelegraph)
Già ventenne, grazie all’esempio del padre Manuel, ha imparato a vedere le navi come piattaforme d’innovazione: batterie al litio “zero-emissioni in porto”, ro-ro a doppio ponte per mezzi eccezionali e progetti di retrofit green.(cargo.grimaldi-lines.com)
2. Dalla stiva al rettangolo di gara
La passione per i cavalli — sbocciata in Inghilterra a cinque anni — è diventata l’antidoto ai ritmi frenetici di un top manager che dorme poco e viaggia molto. Allenandosi nei week-end, Grimaldi ha collezionato piazzamenti internazionali fino al trionfo del 19 gennaio 2025: vittoria nel Grand Prix di Coppa del Mondo ad Abu Dhabi con Gentleman, doppio netto in 39″67.(JUMPER NEWS)
Nel 2025 ha proseguito con un 9° posto al LGCT di Saint-Tropez e podi a Montecarlo, dimostrando che è possibile competere ad alti livelli pur non essendo un professionista a tempo pieno.(HorseShowJumping)
3. Logistica “horse-friendly”
L’esperienza marittima ha spinto l’armatore a ripensare il trasporto degli equini: procedure di imbarco dedicate, box ventilati e sinergie con la FISE, che dal 2022 garantisce sconti e corsie preferenziali ai tesserati sui traghetti Grimaldi Lines verso Sardegna, Sicilia, Spagna e Grecia.(FISE)
La partnership si traduce in un ecosistema integrato nave-tir-scuderia che riduce stress animale e chilometri su gomma: nel solo 2024 più di 1,3 milioni di camion sono stati spostati dall’asfalto al mare lungo rotte sopra i 600 km, con un taglio stimato di oltre 1 milione di tonnellate di CO₂.(The MediTelegraph)
4. Italian Champions Tour: la passerella sport-business
Nel 2020 Grimaldi co-fonda l’Italian Champions Tour (ICT): un circuito nazionale a squadre in cui ogni team porta il nome (e la cultura di marca) di un’azienda partner. Il format, che unisce hospitality d’alta gamma e riprese social 4K, ha fatto scuola nelle arene di Arezzo, Piazza di Siena e Cannes.(Cavallo Magazine)
Le “passerelle” non sono solo quelle dei ponti di comando: allo CSIO di Roma 2025, il cavaliere-armatore ha ospitato CEO e designer a bordo campo per mostrare come il salto ostacoli possa diventare showroom vivente di eccellenza made-in-Italy.(HorseShowJumping)
5. Il vestiaire che parla di mare e performance
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Equitatus 1991 – brand ambassador dal 2023: blazer in lana-cashmere con interni antivento ispirati alle giacche da ponte e bottoni smaltati come bitte di banchina.(Facebook)
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Cavalleria Toscana “RG Team” – capsule estiva con tessuti riciclati dalle vele dei ro-pax Grimaldi, taglio laser e colori “Blu Mediterraneo”.(Cavallo Magazine)
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Kep Italia helmets – finitura carbon-look che richiama le paratie delle eco-navi; sistema di aerazione studiato con ingegneri navali per ridurre la temperatura sotto al casco del 15 %.(FISE)
Il risultato è un guardaroba ibrido — metà marinaio, metà gentleman-rider — che ha fatto parlare di «equestrian tailoring 4.0» durante le ultime serate di Altaroma.(DN Mag)
6. Oltre l’onda lunga: prospettive
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Shipping: primo traghetto a idrogeno verde sulla rotta Napoli-Barcellona entro il 2028.
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Sport: puntare ai Giochi Olimpici di Los Angeles 2028 con Chanel, la giovane baia nata nel 2016 già finalista al Campionato Italiano Assoluto.(HorseShowJumping)
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Moda: estendere la linea “Sea-Show” a una collezione di travelwear modulare per cavalieri business-class.
Conclusione
La storia di Guido Grimaldi dimostra che innovare non significa scegliere un solo campo, ma creare passerelle tra mondi apparentemente distanti: la logistica che impara dal dressage la precisione dei tempi, l’equitazione che adotta le tecnologie navali per il welfare animale, la moda che trova nelle stive ispirazione per un nuovo lusso funzionale.
In fondo, per chi è cresciuto fra moli di Napoli e paddock internazionali, ogni porto è una passerella e ogni ostacolo un’onda da superare.