Il riscaldamento globale come scusa perfetta: quante truffe ci girano intorno?
Prima di tutto: il clima è reale, le truffe pure
Partiamo da un punto fermo, così sgombriamo il campo: il riscaldamento globale è un fenomeno reale, documentato da decenni di dati scientifici.
Il problema è che proprio perché il tema “clima” è ovunque – news, politica, investimenti, bonus fiscali – è diventato una calamita per truffatori, furbetti e speculatori.
Il risultato? Dietro parole come “green”, “carbon neutral”, “net zero” e “energia pulita” spesso si nasconde un business opaco, quando non apertamente fraudolento.
In questo articolo vediamo:
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Perché è impossibile dare un numero preciso delle truffe “climatiche”
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Alcuni dati economici reali che ci danno un ordine di grandezza
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Le principali categorie di truffe che usano il riscaldamento globale come alibi
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Come riconoscerle e difendersi, sia come cittadini che come investitori
Quante truffe ci sono davvero?
La domanda è legittima: “Ok, ma in concreto… quante truffe ci sono?”
La risposta sincera è: non lo sa nessuno, e chi ti dà un numero secco sta semplificando troppo.
Quello che possiamo fare però è guardare le dimensioni economiche del fenomeno “crimini ambientali e green fraud”:
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Organismi internazionali come UNEP, Interpol, FATF e OCSE stimano che il giro d’affari dei crimini ambientali (che includono anche frodi legate al clima, carbon credit fraud, ecc.) sia oggi tra 110 e 281 miliardi di dollari l’anno a livello globale.(OECD)
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È uno dei settori criminali più redditizi al mondo, subito dietro droga, contraffazione e tratta di esseri umani.(interpol.int)
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All’interno di questo enorme “ombrello” rientrano: illegal logging, traffico di rifiuti, commercio illegale di fauna, mining, ma anche frodi sui crediti di carbonio e falsi progetti climatici, cioè proprio quei meccanismi che usano il clima come narrativa di copertura.(UNEP - UN Environment Programme)
Un dato emblematico: la frode IVA sul mercato dei crediti di carbonio dell’UE (il famoso carbon trading VAT fraud) ha causato, secondo Europol, circa 5 miliardi di euro di danni ai contribuenti europei in pochi anni, con stime che indicano che in alcuni paesi fino al 90% degli scambi era fraudolento.(Europol)
E questo è un solo tipo di truffa, in un solo segmento (ETS/crediti di carbonio), in un solo continente, in un arco temporale limitato.
Quindi:
👉 Non abbiamo il numero delle truffe, ma abbiamo la prova che il “business criminale del clima” si misura in decine (se non centinaia) di miliardi l’anno.
Le grandi famiglie di truffe “green” che sfruttano il riscaldamento globale
1. Frodi nei crediti di carbonio e nei mercati volontari
È probabilmente la categoria più strutturata e tecnicamente complessa.
Come funziona in teoria:
Un’azienda che emette CO₂ compra crediti da progetti che “assorbono” o “evitano” emissioni (riforestazione, energie rinnovabili, conservazione foreste, ecc.). Un credito = 1 tonnellata di CO₂ compensata.
Come viene distorto nella pratica:
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Vengono creati crediti fantasma: emissioni ridotte solo sulla carta, ma non nella realtà.
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Si gonfiano i numeri: progetti che vantano benefici climatici molto superiori al reale.
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Si vendono gli stessi crediti più volte a soggetti diversi.
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Si usano schemi fiscali e IVA per frodare gli Stati (come nel caso europeo da 5 miliardi).(Europol)
Studi recenti sui mercati volontari del carbonio (VCM) parlano apertamente di corruzione, frode e supervisione debole, con un impatto enorme sulla credibilità dell’intero sistema.(Integrità e Corruzione)
Nel 2025, un report della London School of Economics ha evidenziato un aumento di cause legali in tutto il mondo contro aziende che usano in modo ingannevole i crediti di carbonio, incluse cause per frode legata agli offset negli Stati Uniti.(The Guardian)
Tradotto: il clima è reale, ma una parte del mercato dei “crediti per salvarlo” è diventata un terreno fertile per truffe e greenwashing spinto.
2. Investimenti “green” e truffe finanziarie a tema clima
Un’altra grossa categoria: finti investimenti green.
Cosa promettono:
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Rendimenti “garantiti” grazie alla transizione energetica.
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Progetti “innovativi” per salvare il pianeta.
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Fondi “ESG – climate only” con rendimenti fuori scala.
Le autorità europee per la sicurezza finanziaria e le forze di polizia segnalano da anni frodi di investimento collegate a progetti ambientali, emissioni di certificati e green bond, gestione illecita di fondi e misappropriazione di capitali.(Europol)
Queste truffe usano parole chiave come:
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carbon neutral, net zero, green transition, climate tech, renewable megaproject
ma dietro spesso non c’è nessuna infrastruttura reale, né pianificazione concreta.
3. Truffe su pannelli solari, efficienza energetica e bonus
Qui arriviamo a qualcosa che tocca direttamente cittadini e famiglie.
Autorità come la Federal Trade Commission (FTC) negli USA e il Dipartimento del Tesoro hanno dedicato intere campagne alle truffe legate a:
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Installazione di pannelli solari con promesse di risparmio irreale.
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Finanziamenti e leasing opachi, con costi nascosti e vincoli pluridecennali.
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Aziende che spariscono dopo aver incassato acconti o aver fatto firmare contratti capestro.(Federal Trade Commission)
Tra i pattern più comuni:
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Call center aggressivi che chiamano “a nome del governo” o di programmi pubblici sul clima.
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Promesse di “pannelli gratis grazie agli incentivi” quando in realtà si tratta di mutui o leasing lunghi e costosi.
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Contratti complessi, con clausole che vincolano la casa (fino ad arrivare a ipoteche o problemi sul titolo di proprietà).(swce.coop)
Dietro la narrativa “lo facciamo per il pianeta” si nasconde semplicemente un trasferimento di ricchezza dal consumatore disinformato al venditore disonesto.
4. ONG fasulle, crowdfunding climatico e progetti “storytelling only”
Un’altra frontiera: le campagne di raccolta fondi.
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Piattaforme di crowdfunding con progetti che promettono di piantare alberi, salvare foreste, proteggere comunità vulnerabili al cambiamento climatico, ma senza alcuna trasparenza sull’uso dei fondi.
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“Associazioni ambientaliste” che esistono solo online, con indirizzi inesistenti, nessun bilancio, nessuna prova concreta di attività.
In questi casi la truffa è più sottile: non sempre si parla di reato penale su larga scala, ma di mille micro-raccolte che vivono solo di narrazione emotiva e storytelling.
5. Phishing e furto dati mascherati da emergenza climatica
Ultima categoria, ma in crescita:
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Email che imitano organizzazioni internazionali, agenzie governative o utility che chiedono di aggiornare i dati per “accedere agli incentivi energetici”.
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Finti portali per “calcolare la tua carbon footprint” che in realtà servono a raccogliere dati sensibili o spingerti verso investimenti dubbi.
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Sondaggi online “per il clima” che poi diventano lead venduti ad aziende aggressive o, peggio, a truffatori.
Qui la leva psicologica è doppia: senso di urgenza + senso di colpa ambientale.
Perché il riscaldamento globale è una scusa così potente per chi truffa
Riassumendo, il “clima” è un alibi perfetto per almeno quattro motivi:
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È complesso
ETS, offset, VCM, green bond, certificazioni… La maggioranza delle persone non ha il tempo (né la voglia) di approfondire i meccanismi tecnici. Questo crea uno spazio enorme per chi “vende fumo” ben confezionato. -
È carico di emozioni
Paura del futuro, ansia ecologica, desiderio di “fare la propria parte”: tutti elementi che abbassano le difese critiche e rendono più facile dire “sì” a offerte che promettono di aiutare il pianeta. -
È sostenuto da soldi pubblici e incentivi
Incentivi, bonus fiscali, programmi di transizione: una cascata di denaro reale che attira, inevitabilmente, chi vuole intercettare quei flussi in modo illecito o borderline.(Europol) -
È difficile verificare l’impatto reale
Come fa un cittadino o un piccolo investitore a verificare se un progetto in Africa o in Amazzonia riduce davvero emissioni? Serve accesso a dati, immagini satellitari, audit indipendenti. Il che, di solito, non c’è.
Come riconoscere (e smontare) le truffe che usano il clima come scusa
Una sorta di checklist pratica, utile sia per i tuoi lettori sia per te come autore:
1. Rendimenti garantiti + narrativa etica = red flag
Se qualcuno ti promette rendimenti alti e sicuri perché “il mercato del clima è il futuro” o perché “i governi non possono che spingere il green”… sospetto immediato.
2. Pressione a decidere subito
“Offerta valida solo oggi”, “il fondo chiude tra 24 ore”, “gli incentivi stanno per finire”: la fretta è uno strumento classico della truffa, anche quando si traveste da emergenza climatica.
3. Nessuna trasparenza su chi certifica cosa
Nel mondo dei crediti di carbonio e dei progetti climatici seri esistono standard, verificatori indipendenti, registri pubblici. Se questi nomi non compaiono mai, o sono impossibili da verificare, è un pessimo segnale.(interpol.int)
4. Contratti incomprensibili per il consumatore medio
Nel caso di pannelli solari, efficienza energetica e simili: contratti lunghi, pieni di clausole tecniche, con poca chiarezza sul chi paga cosa, per quanto, con quali penali sono esattamente ciò che le autorità di consumo indicano come terreno fertile per abusi e truffe.(Consumer Advice)
5. Nessuna traccia online credibile
Progetto climaticamente rivoluzionario ma:
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nessun bilancio,
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nessun report,
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nessun audit,
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sito vetrina e basta?
Allora probabilmente è solo un trucco di comunicazione costruito sulla sensibilità ambientale del pubblico.
Conclusione: il clima non è una truffa, ma è pieno di truffe che usano il clima
Se dovessimo condensare tutto in una frase da usare come chiusura di articolo:
Non è il riscaldamento globale a essere una truffa:
è l’uso opportunistico del clima come copertura narrativa che ha creato un intero ecosistema di truffe, dal salotto del piccolo risparmiatore fino alle più sofisticate operazioni finanziarie globali.
Per il tuo blog puoi giocarti bene questo contrasto:
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Da un lato: dati, report, numeri che mostrano quanto sia enorme il business criminale legato all’ambiente e al clima.
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Dall’altro: strumenti concreti per aiutare il lettore a non farsi fregare dalla prossima “offerta green imperdibile”.
Se vuoi, nel prossimo passo posso aiutarti a:
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trasformare questo pezzo in una serie di articoli (uno per ogni tipo di truffa),
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oppure estrarne una checklist scaricabile o un mini “vademecum anti-truffe green” da offrire ai lettori come lead magnet.